CATANIA - CASSAZIONE RIGETTA RICORSO AVV. LIPERA

Farneticanti elucubrazioni non è diffamazione. Lo ha stabilito la Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’avvocato Giuseppe Lipera contro la decisione del gip di Catania, Maria Ivana Cardillo, che ha rigettato l’opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura dell’inchiesta per diffamazione aperta nei confronti dell’avvocato dello Stato, Angelo Francesco Nicotra. Il caso giudiziario riguarda l’espatrio di una ragazza 21enne tunisina, nata a catania, portata via dal padre e sbarcata il 25 agosto 2023 a Pantelleria durante uno di quei viaggi della speranza. L’avvocato dello stato, Nicotra, che rappresenta la questura di Trapani nel procedimento per l’annullamento del decreto di espatrio della 21enne in una memoria depositata ha affermato che “è bene, però, subito fugare ogni dubbio in relazione alle farneticanti elucubrazioni – dal valore più politico che giuridico – sulla cittadinanza della ragazza”. Il contenzioso è stato aperto dal penalista catanese Lipera proprio sulla frase “farneticanti elucubrazioni”. Lipera, assistito dall’avvocato Grazia Coco, è stato condannato al pagamento di tremila euro alla cassa delle ammende. “Nulla è stato disposto per le spese in favore del querelato – afferma l’avvocato Coco in una nota – una decisione, questa, che segna un precedente inquietante: il via libera alla derisione e al disprezzo come strumenti di contesa legale. La professione forense, già minacciata da crisi di autorevolezza, esce ulteriormente svilita da una pronuncia che legittima l’irriverenza e il sarcasmo velenoso come strumenti del mestiere”. “Accolgo con stupore ma accetto la decisione della Corte di Cassazione – commenta Lipera – in quanto io, come uomo e come avvocato, ho la coscienza a posto. A partire da questo momento, però, gli avvocati sono autorizzati a considerare ‘farneticanti elucubrazioni’ le tesi dei difensori avversari.