PATERNO' - COMUNE SCIOLTO PER MAFIA

di Viviana Sammito
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E’ stato sciolto per mafia il comune di Paternò. Il provvedimento è stato disposto in seguito alla relazione della commissione di accesso antimafia, nominata dall’allora prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi. L’accesso ispettivo al Comune era stato avviato nell’aprile del 2024, dopo l’operazione antimafia denominata “Athena”, condotta dai carabinieri della compagnia di Paternò. Quell’operazione aveva fatto scattare un’indagine che aveva coinvolto: Il Sindaco Nino Naso, L’ex assessore Turi Comis, L’amministratore Pietro Cirino, oggi imputati per voto di scambio politico-mafioso insieme a esponenti della criminalità organizzata: Vincenzo Morabito, presunto reggente e uomo legato al clan catanese dei Laudani, e Natale Benvenga, un presunto affiliato al clan. Nonostante il provvedimento, il Sindaco uscente Nino Naso ha espresso la propria posizione, sostenendo la correttezza della sua amministrazione. “Siamo certi — ha affermato il Sindaco — che i nostri atti amministrativi sono stati sempre improntati al rispetto della rigorosa osservanza delle leggi e della legalità.” Naso ha aggiunto che il provvedimento del Consiglio dei ministri “non ci coglie di sorpresa,” ma ritiene che “nonostante la correttezza dell’azione amministrativa si possono operare scelte politiche che danneggiano un’intera comunità.” Il Sindaco ha infine puntato il dito contro un clima di odio politico che avrebbe portato a “ricostruzioni e suggestioni prive di fondamento ma utili a creare un clima avverso alla città,” concludendo con una nota polemica contro i “prossimi sciacalli di turno” ritenuti responsabili politici e morali della situazione.

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