ARRESTO CUFFARO - “DA CORRUZIONE A TRAFFICO INFLUENZE ILLECITE”

di Katjuscia Carpentieri
14 visite

“In accoglimento di quanto rappresentato nella memoria difensiva, il gip ha escluso la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, a carico dell’ex presidente della regione siciliana Totò Cuffaro, in ordine al reato di associazione per delinquere, all’ipotesi di corruzione legata ai rapporti con l’imprenditore Vesco e Tomasino, riqualificando poi la condotta ,originariamente anch’essa rubricata quale corruzione, riguardante il rapporto con Caltagirone in traffico di influenza illecita. Residua l’addebito di corruzione in concorso con colletti e Iacono che formerà oggetto di impugnazione”. Lo dicono i legali di Totò Cuffaro, Giovanni Di Benedetto e Marcello Montalbano, dopo l’ordinanza del gip che dispone i domiciliari per il loro assistito. “È stata altresì rigettata anche la richiesta di sequestro preventivo che si aggiunge al provvedimento favorevole già adottato dal tribunale del riesame per quanto concerne il profilo probatorio” aggiungono i legali.
Il GIP, accogliendo la richiesta della procura di Palermo, ha disposto gli arresti domiciliari per Cuffaro, indagato insieme ad altre 17 persone, per associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione.
Il gip, ha invece respinto la richiesta di arresto di Saverio Romano, deputato e coordinatore di Noi Moderati, anche lui coinvolto nell’inchiesta.
Oltre che per Cuffaro i domiciliari sono stati disposti per Roberto Colletti, ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia e Antonio Iacono. Per l’ex braccio destro di Cuffaro Vito Raso, il gip ha invece deciso l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, mentre per Mauro Marchese e Marco Dammone l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e la misura cautelare interdittiva del divieto, per un anno, di esercitare attività imprenditoriali e uffici direttivi di persone giuridiche. Per Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello, Paolo Bordonaro, Alessandro Caltagirone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Sergio Mazzola, Carmelo Pace, capogruppo all’Assemblea regionale Siciliana della Democrazia Cristiana, Paolo Emilio Russo, Giovanni Giuseppe Tomasino e Alessandro Vetro il gip ha respinto la richiesta di domiciliari e non ha applicato alcun provvedimento cautelare.
“Carmelo Pace, Vito Raso e Antonio Abbonato si trovavano in posizione subalterna rispetto a Cuffaro, Pace (capogruppo Dc, all’ARS, aveva il compito di ‘organizzatore’, agendo in ambienti particolarmente ristretti ai quali gli altri due sodali non potevano avere accesso,
“Nella struttura dell’associazione per delinquere cosi impostata, Cuffaro era il capo e promotore, svolgeva un ruolo preminente in seno alla stessa rispetto agli altri associati, aveva poteri decisionali e deliberativi autonomi, sovraintendeva alla complessiva gestione del sodalizio, ricopriva incarichi direttivi e risolutivi nella vita dell’organizzazione e nel suo quotidiano agire rispetto ai propositi delinquenziali, contribuiva alle potenzialita’ pericolose del gruppo Cuffaro era l’artefice delle trame che intesse il sodalizio con pubblici funzionari, politici, imprenditori, era al vertice di tale struttura e come tale riconosciuto sia all’esterno, dai terzi che individuavano lui quale interlocutore privilegiato, sia all’interno dagli altri sodali, a lui subordinati:

badge_FED
©2022 Video Mediterraneo – Realizzato da Rubidia.  Tutti i diritti riservati | RVM Srl – SS 115 Km 339,500 – Modica (RG) | P.Iva 00857190888.