Non ce l’ha fatta il titolare della fabbrica di fuochi d’artificio nel quartiere Bordonaro esplosa lo scorso 4 luglio. 10 giorni di agonia in cui Giovanni Arigò ha lottato contro la morte. Era rimasto ustionato sul 90 per cento del corpo, in gravissime condizioni era stato trasferito in Liguria con un aereo dell’esercito per mancanza di posti disponibili in altri centri, è morto nella Villa Scassi di Genova.
Nel rogo erano rimaste ferite anche la madre e la sorella della vittima, le due donne furono trasferite negli ospedali di Messina e Palermo.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo stava lavorando nel laboratorio adibito alla miscelazione delle polveri, quando si è verificata la violenta esplosione che lo ha investito in pieno. Madre e sorella sono arrivate subito dopo per soccorrerlo. Il boato e un’alta colonna di fumo nero e denso hanno creato il panico intorno alle 12.30 tra gli abitanti della zona che hanno subito dato l’allarme. Sul posto sono arrivate diverse squadre dei vigili del fuoco con autopompa serbatoio e diverse autobotti, oltre a carabinieri, polizia di Stato e polizia municipale.
MESSINA - ESPLOSIONE FABBRICA, MUORE IL TITOLARE
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