RAGUSA - INCENDIO DISTRUGGE IL BON, 14 I FERITI

di Marco Scavino
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Dalla festa al terrore, in pochi secondi. Sono drammatiche le testimonianze di chi ieri sera si trovava al Bon, noto ristorante della zona industriale di Ragusa. Un venerdì di musica e divertimento, come tanti, poi la tragedia. Delle fiaccole accese, le fiamme che divampano e in pochi istanti avvolgono un lampadario in stoffa posto al centro della sala, la struttura in legno e si estendono all’intero locale, distruggendolo. Inutile l’uso degli estintori. L’incendio, pare alimentato anche dal vento, si è propagato velocemente, pochi minuti prima di mezzanotte. Sul posto, scattato l’allarme, sono arrivate numerose squadre dei vigili del fuoco, da Ragusa e da Santa Croce Camerina, che hanno impiegato quasi quattro ore per domare il rogo e mettere in sicurezza la struttura, la polizia, che ha avviato le indagini e questa mattina è tornata sul posto con la scientifica, e i carabinieri. Il bilancio è di 14 feriti, portati con le ambulanze in ospedale: una accusa dei problemi alla vista, gli altri hanno riportato lievi ustioni e una lieve intossicazione da fumo. Gli avventori del locale parlano di caos e panico, di un fuggi fuggi generale, anche perchè terrorizzati non solo dalle fiamme ma anche dalla presenza di bombole nella cucina del locale. Al momento, si esclude il dolo e l’ipotesi più probabile resta quella di un drammatico incidente, ma le indagini sono in una fase iniziale e sarà necessario approfondire per accertare eventuali responsabilità. Fondamentale, per capire anche cosa rischia il titolare, sarà la relazione tecnica dei vigili del fuoco. La struttura è sotto sequestro, inagibile, è rimasto praticamente solo lo scheletro e i sigilli sono stati apposti questa mattina su disposizione della procura iblea. In tanti oggi sono tornati per provare a recuperare cappotti, chiavi, cellulari ed effetti personali, abbandonati nel momento della fuga. All’esterno del locale restano i segni di una tragedia che solo per miracolo non ha provocato vittime. Estintori sull’erba, vestiti bruciati, scarpe abbandonate, un acre odore di fumo. All’interno la distruzione è totale.

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