APPALTI TRUCCATI - INTERROGATO PACE. RINVIATO A LUNEDI RASO

di Katjuscia Carpentieri
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E’ stato rinviato a lunedì mattina l’interrogatorio preventivo di Vito Raso, braccio destro di Totò Cuffaro Secondo l’accusa l’ex presidente della Regione, Cuffaro, tramite Vito Raso, “in più occasioni utilizzava GLI uffici (dell’assessorato alla Famiglia quale luogo ove svolgere incontri o ricevere persone per le finalità del proprio gruppo”, scrivono i carabinieri del Ros nella informativa.
Per evitare che si creasse la fila in assessorato di persone che volevano incontrare Cuffaro addirittura Raso era costretto a tenere nascosta la sua presenza per “evitare di creare la calca di gente”.
“Curava con attenzione ossessiva tutte le attività della vita amministrativa dell’assessorato retto da Nuccia Albano – scrivono gli investigatori – sia allo scopo di raccogliere ed ampliare il consenso elettorale per mezzo di bandi, concorsi, assunzioni legate alla vita amministrativa dell’ente, sia al fine di tutelare l’immagine politica legata all’assessorato”.
E’ stato invece interrogato il deputato regionale siciliano della Dc Carmelo Pace, indagato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti pilotati della Procura di Palermo.
“Io non ho mai ricevuto soldi da nessuno, né ero presente alla conversazione in cui secondo l’accusa si sarebbe parlato di denaro”. Sono le parole di Carmelo Pace, davanti al gip di Palermo durante l’interrogatorio preventivo. Pace è accusato di avere fatto parte di un comitato d’affari illegale che gestiva appalti e concorsi truccati. Per Pace sono stati chiesti i domiciliari, così come per gli altri 17 indagati tra cui Salvatore Cuffaro. Per l’accusa, il deputato della Democrazia Cristiana era “intraneo al sistema Cuffaro”. “Era ancora più vicino al vertice Cuffaro- come si legge nella richiesta di arresto – con cui condivideva strategie e decisioni, fungendo da referente politico di quest’ultimo e assurgendo, nella struttura del sodalizio criminale, al ruolo di organizzatore”. ”

sI è PRESENTATO davangi al GIP oggi anche Totò Cuffaro che si è avvalso della facoltà di non ma ha reso dichiarazioni spontanee è accusato accusato di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta, per il quale la Procura ha chiesta gli arresti domiciliari. Sarà adesso la giudice a decidere sulla richiesta di arresto per Cuffaro,
Gli avvocati di Cuffaro, Giovanni Di Benedetto e Marcello Montalbano durante l’interrogatorio preventivo, hanno depositato una memoria scritta per rispondere “punto su punto” a tutte le accuse all’ex Governatore siciliano.
l’unica trascrizione di intercettazione ambientale finora ascoltata, anche con l’ausilio di un consulente tecnico espressamente nominato, è risultata errata, dicono i legali, su un punto di centrale rilevanza per la configurabilità del reato contestato in concorso con Vetro, Pace e Tomasino nel senso che non si ravvisa la parola ‘soldi’ e la frase in questione, diversamente da quanto emerge nella trascrizione, non è stata detta da Cuffaro”.

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