STRAGE DI ALTAVILLA MILICIA - LA FIGLIA CONDANNATA A 12 ANNI E 8 MESI

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Ad oltre un anno dalla strage familiare di Altavilla Milicia, datata 10 febbraio 2024, arrivano le prime sentenze. E’ stata condannata a 12 anni e 8 mesi la 17enne che, insieme al padre Giovanni Barreca e a due amici fanatici religiosi, Sabrina Fina e Massimo Carandente, ha ucciso la madre e due fratellini durante un folle rito di liberazione al demonio. Il pm aveva chiesto per lei 18 anni. La ragazza, che nel frattempo è diventata maggiorenne, era accusata dell’omicidio plurimo aggravato e dell’occultamento dei cadaveri della mamma Antonella Salamone, e dei due fratelli Kevin di 16 anni ed Emmanuel di 5. La ragazzina ha sempre ammesso i fatti e i carabinieri, avvisati dal padre della minorenne che chiamò i militari consegnandosi la notte dopo i delitti, la trovarono che dormiva nella sua stanza. Gli omicidi sono avvenuti nella villetta di famiglia dove, per giorni, i 4 avrebbero cercato, con torture di ogni tipo, di liberare dalle presenze demonianche la famiglia. Il muratore Giovanni Barreca e la coppia sono sotto processo davanti alla corte d’assise di Palermo e oggi si è celebrata nei loro confronti la prima udienza. La corte ha respinto l’istanza di dichiarazione di non doversi procedere per infermità mentale presentata dal legale di Barreca, ritenuto dunque capace di intendere e di volere, e ha anche dichiarato infondata la richiesta di nullità del decreto che ha disposto il giudizio sollevata dal legale di Sabrina Fina. Il legale della donna aveva eccepito ‘l’indeterminatezza’ delle contestazioni, in particolare quelle sul ruolo avuto negli omicidi dall’imputata. Rigettata pure la perizia sulla capacità di intendere e di volere chiesta dal legale di Massimo Carandente. “Non ci sono elementi che facciano profilare un’ipotetica non imputabilità”, hanno detto i giudici e la coppia non potrà nemmeno accedere al giudizio abbreviato per le aggravanti delle sevizie e della crudeltà a loro contestate. “Non ho mai ucciso nessuno, amo i bambini, gli animali e i disabili” ha detto nel corso delle dichiarazioni spontanee Sabrina Fina. “Ho chiesto a Carandente di non mettermi in mezzo, ma mi ha costretto a partecipare perchè se non avessi preso parte alle preghiere avrei tradito Dio. Sono una chioccia amorevole” ha concluso.

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