Confisca definitiva di beni per oltre 4 milioni di euro nei confronti del mandamento mafioso di Resuttana. E’ la conclusione di una lunga attività d’indagine, iniziata nel 2014, dei Finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria che hanno svolto accertamenti economico-patrimoniali per verificare il tenore di vita e individuare la disponibilità patrimoniale e finanziaria nei confronti del fratello di un esponente di vertice del mandamento mafioso palermitano di Resuttana. Il soggetto indagato nel frattempo è deceduto ma la guardia di finanza ha potuto dimostrare la contiguità dei due fratelli con la mafia: nonostante i tentativi del soggetto di dissimulare l’effettivo intreccio di interessi e il supporto offerto a “cosa nostra”, era ormai stato cristallizzato il suo coinvolgimento nelle dinamiche mafiose, dalle quali aveva tratto vantaggio fino ad accumulare un rilevantissimo patrimonio mobiliare e immobiliare. Ingenti somme di denaro che venivano smistate agli eredi per reimpiegare il denaro proveniente da attività illecite, così da ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa, con l’aggravante della commissione del fatto nell’esercizio dell’attività imprenditoriale ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa. La confisca, divenuta irrevocabile, riguarda il capitale sociale di 3 società operanti nel settore edilizio e il compendio aziendale con 26 immobili nelle province di Palermo e Udine (valore circa 4 milioni di euro) e 16 rapporti di conto corrente (valore circa 200 mila euro). L’attività eseguita rappresenta un risultato significativo nella lotta contro la criminalità organizzata, confermando l’impegno costante dell’A.G. e della Guardia di Finanza nel contrastare le infiltrazioni mafiose
PALERMO - MAFIA, CONFISCA BENI PER OLTRE 4MLN DI EURO
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