CALTANISSETTA - MAFIA, DUE CONDANNE PER ESTORSIONE

di Katjuscia Carpentieri
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Il Tribunale di Caltanissetta ha condannato Giuseppe Dell’Asta e Giovambattista Vincitore, rispettivamente alla pena di 12 e 8 anni di reclusione, per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso e autoriciclaggio aggravato in concorso. Secondo la procura nissena avrebbero chiesto soldi per mantenere i detenuti in carcere. Dell’Asta, già condannato poco più di 8 anni fa per le stesse accuse, in passato è stato sospettato di essere il boss della famiglia nissena di Cosa Nostra. Secondo la ricostruzione dell’accusa sarebbe stato proprio lui, in prima persona ad occuparsi delle estorsioni nei confronti di un imprenditore locale che aveva avuto poi il coraggio di denunciare. Giovambattista Vincitore avrebbe fatto invece da cassiere. A lui, attraverso la sua ditta, sarebbero finiti i bonifici per lavori inesistenti che, in realtà, sarebbero stati pagamenti di pizzo da parte dell’imprenditore estorto. I due imputati hanno scelto il rito abbreviato. Alle richieste dell’accusa si erano rifatte le parti civili, l’imprenditore edile che sarebbe stato taglieggiato e il fratello, il Comune di Caltanissetta e l’associazione Rete per la Legalità Sicilia aps – associazioni e fondazioni contro il racket e l’usura. Secondo la tesi d’accusa, avrebbero estorto all’imprenditore edile circa settantacinquemila euro nell’arco di 15 mesi.

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