Il caso è chiuso. Il fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti è stato archiviato. La vicenda risale al 9 febbraio 2021 quando una ragazzina tunisina di 12 anni, Jasmine, ottimo rendimento a scuola e ben integrata in classe e nelle città di Vittoria, viene trovata con una corda al collo nella sua cameretta dalla madre, marwa sayadi, con accanto al corpo un disegno, lo stesso condiviso in una challenge, che ritraeva le modalità per stringere i nodi al cappio. la procura ha subito seguito la pista di una sifa social ma nulla di rilevante è emerso, neanche dalle chat di gruppo o nei video condivisi sui sociall. tuttavia la madre continua a cheidere verità sosteendendo che c’è il nome di un uomo adulto del nord nella chat che potrebeb avere indotto al suicidio la figlia
marwa chiede la restituzioner immediata, dopo 4anni, degli efeftti personale della figlia.
l’avvocato della famigia di jasmine, gaetano puglia, ha chiarito che entro questa settimana saranno consegnati pc e tablet appartenuti a jasmine e tutto il materiale d’indagine, ua volta che il fasciolo è stato archiviato, così da porteli riconsegnare alla madre. Non ci sono elemneti- secondo l’avvocato- per cbiedere unsupllmeto d’indfagine e nè per a questo punto inquisire qualcuno perchè evidnetente- ha chiarito incalzato- i contenuti della chat non hanno dimostrato l’istigazione al suicidio.
E’ anche plausibile che la procura iblea abbia risocntrato limitazioni legate alla richiesta di autorizzazione per l’accesso alle chat criptate o ad alcune app, come tik tok, talòi d anon poeter sosstenete l’accusa in giudizio.