Una giovane vita spezzata: la morte di Angelo Giardina punta ancora una volta i riflettori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Angelo Giardina, 21 anni, è rimasto schiacciato da un carrello elevatore mentre stava manovrando un muletto all’interno di un cantiere di un’impresa che produce e commercializza manufatti in calcestruzzo, lungo la via Vittorio Emanuele, nella periferia nord di Canicattì. Sono indagati i due titolari dell’azienda, per atto dovuto, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Ieri la procura di Agrigento ha nominato il medico legale che nel pomeriggio ha eseguito l’autopsia. Ieri sera la salma del 21enne è stata consegnata ai familiari. Oggi alle 16 le esequie nella chiesa madre ausiliatrice. Nel giorno in cui il sindaco di canicattì Vincenzo Corbo ha proclamato il lutto cittadino. I carabinieri stanno ricostruendo la dinamica del tragico incidente sul lavoro attraverso le tetsimonianze e i filmati della video sorveglianza che probabilmente hanno ripresao gli utlimi attimi di vita di Sngelo: le indagini devono accertare se sono state rispettate tutte le condizioni di sicyrezza nei luoghi di lavoro, le norme in materia di prevenzione degli infortuni, il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione, la posizione lavorativa della vittima e la validità dei documenti e dei permessi aziendali. La vittima, stando alle informaizoni fornite, lavorava da una settimana in quella ditta. definito un ragazzo gentile, esemplare. un grande lavoratore. “L’ennesima vittima di una strage, tre morti al giorno sul lavoro in Italia non sono una cosa normale”, ha commentato il segretario provinciale della Cgil Alfonso Buscemi.
CANICATTI' - MORTE OPERAIO, INDAGATI DUE TITOLARI
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