PALERMO - NUOVE ACCUSE PER GALVAGNO. INDAGATO AUTISTA

di Katjuscia Carpentieri
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Nuove accuse della Procura di Palermo al Presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno. I pm hanno inviato a Galvagno l’avviso di conclusione indagini per peculato per l’uso dell’auto blu su un nuovo filone della inchiesta che lo vede già indagato per corruzione e peculato. Indagato anche l’autista, Roberto Marino. Secondo la procura, come si legge nell’avviso di conclusione indagini visionato dall’Adnkronos, i due indagati, Galvagno e Marino, “in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso: Galvagno, quale Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e, quindi, quale pubblico ufficiale; Marino quale pubblico ufficiale nella veste di assistente parlamentare addetto alle funzioni di autista del Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno, e per tale ragione agente di pubblica sicurezza, si appropriavano in maniera continuativa dell’autovettura di servizio assegnata a Galvagno “per le esigenze di rappresentanza e di servizio proprie, del Gabinetto e della Segreteria particolare”, effettuando quotidianamente spostamenti per scopi personali di Galvagno, dell’autista Marino (con il consenso di Galvagno) e dei membri del Gabinetto e della Segreteria, ovvero effettuando trasporti per finalità extraistituzionali di soggetti non autorizzati”.
La Procura di Palermo oltre al reato di peculato contesta al Presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno e al suo autista Roberto Marino il falso ideologico in atto pubblico per avere attestato, secondo l’accusa, il falso per gli spostamenti dell’auto blu.
Secondo la Procura di Palermo, Gaetano Galvagno e il suo autista Roberto Marino, indagati, “in concorso morale e materiale fra loro” mediante “artifizi e raggiri che attestavano falsamente date ed orari dei servizi di missione, nonché inesistenti spese di missione (presentando ricevute comprovanti costi mai sostenuti dal Marino), inducendo in errore il personale dell’amministrazione dell’Assemblea Regionale Siciliana destinatario delle richieste, venivano erogate in favore dell’autista somme di denaro per indebite indennità di missione ed indebiti rimborsi di spese, cosi procurandosi un ingiusto profitto pari ad oltre 19 mila euro in danno dell’Amministrazione. Con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno dell’ente pubblico Assemblea Regionale Siciliana”, si legge nell’avviso di conclusione indagini.

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