E’ in corso, nell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo, l’autopsia sul corpo di Paolo Taormina, il giovane gestore di un pub di Palermo ucciso domenica, mentre sedava una rissa, con un colpo di pistola alla nuca. Del delitto è accusato un 28enne dello Zen, Gaetano Maranzano, che ha confessato. Nella sua abitazione è stata trovata una pistola calibro 9. Ieri sera sul cadavere è stata eseguita una tac che ha confermato la presenza di un proiettile nel cranio del ragazzo. L’accertamento ha fugato i primi dubbi degli inquirenti: l’assenza di un foro d’uscita aveva indotto gli investigatori, infatti, a porsi interrogativi sull’arma del delitto e a ipotizzare che potesse essere stato usato un corpo contundente. I testimoni – parenti e amici della vittima – avevano però subito parlato di uno sparo. E l’uso della pistola è stato ammesso dallo stesso assassino
Il prefetto di Palermo Massimo Mariani, intanto, nel pomeriggio incontrerà alle 18.00 una delegazione di Cgil, Cisl e Uil e delle associazioni che hanno organizzato il corteo di ieri sera con mille manifestanti sfilando per le strade del centro dire basta alla violenza, tra loro i genitori e i parenti dei ragazzi uccisi lo scorso aprile nella strage di Monreale, Proprio davanti alla prefettura, dove si è concluso il corteo, alcuni manifestanti hanno protestato per l’assenza del prefetto e dell’amministrazione comunale.
Una “marcia silenziosa per fare rumore” organizzata dai sindacati a cui hanno aderito anche associazioni di categoria, come la Confcommercio. I sindacati dicono “basta alla violenza cittadina e al degrado sociale che sta soffocando la città ormai allo sbando”.
Nel corteo sono esposti striscioni, alcuni con le foto delle vittime, e tanti ragazzi che partecipano tengono in mano cartelli contro la violenza.
I segretari generali Cgil e Cisl Palermo Mario Ridulfo e Federica Badami e il segretario regionale Uil Sicilia e Area Vasta Ignazio Baudo e il presidente Acli Palermo Francesco Todaro dicono: “E’ giunto il momento di reagire concretamente e insieme. Servono azioni immediate per l’ordine pubblico, il disagio e le fragilità sociali, per la sicurezza dei cittadini, prevenzione e controllo, davanti il pub “O scrusciu” della famiglia Taormina continua il via vai di persone che sostano commentando il delitto e lasciano un fiore per Paolo.
Tanti i docenti presenti alla manifestazione tra cui un insegnante della scuola Falcone che ha raccontato quanto successo a scuola. Un bambino di 9 anno avrebbe detto “Ti faccio fare la fine di Paolo Taormina”: che ha aggiunto “Amo il mio lavoro, io provengo dallo Zen ma ormai nel quartiere il tasso di criminalità è fuori controllo – ha detto l’insegnante parlando al microfono – Aiutateci, da soli non ce la possiamo fare. La metà dei bambini tenta ogni giorno di scappare dalla scuola o non si presenta affatto. C’è una situazione insostenibile. Aiutateci”.
il segretario di presidenza della Camera dei Deputati, Carolina Varchi, ha avuto rassicurazioni dal Viminale sull’impegno ad adottare misure e azioni straordinarie per fronteggiare l’emergenza sicurezza
i vescovi di Palermo e Monreale Mons. corrado Lorefice e Mons. Gualtiero Isacchi rinnovano speranza credendo che il cambiamento sia possibile”.
L’arcidiocesi ha organizzato per sabato alle 21, nell’Atrio antistante la Chiesa “S. Filippo Neri”, allo Zen, un incontro per ricordare Paolo e gli altri giovani vittime di violenza.