CATANIA - OPERAZIONE “IPOGEO”, ARRESTI PER DEVASTAZIONE

di Sarah Donzuso
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Immagini eloquenti quelle che ha mostrato questa mattina la procura di Catania in merito all’operazione Ipogeo svolta da personale specializzato della Digos: il video mostra una protesta contro il decreto sicurezza avvenuta a Catania lo scorso 17 maggio. Dalle immagini emerge come alcuni manifestanti, dopo essersi concentrati a piazza Santa Maria di Gesù con il corteo autorizzato, si muovevano dietro alcuni striscioni e tra questi la Digos ha riconosciuto una componente riconducibile all’area anarco-antagonista composta da esponenti locali ma anche di altri soggetti arrivati appositamente a Catania e che hanno dato vita a un corteo autonomo che si è diretto verso piazza Lanza, passando da via Ipogeo, da qui il nome della operazione odierna. Dopo l’inizio del corteo, dunque, una decina di soggetti arrivati vestiti con abiti civili ha cominciato a travisarsi indossando tute scure e cappucci, una vera e propria divisa da guerriglia
Proprio in piazza Lanza, dove era stato predisposto un servizio di sicurezza dalla Polizia poiché il carcere era ritenuto obiettivo sensibile, i manifestanti hanno cominciato a lanciare pietre, petardi, bombe carta, ordigni esplosivi preparati con liquido infiammabile con un potenziale di pericolosità elevato nonché accensione di petardi, tutti lanciati ad altezza uomo e rivolti contro gli operatori di Polizia.
Azioni violente anche contro un agente della polizia locale che è stato aggredito e colpito da uno dei soggetti travisati, che inoltre gli ha strappato con violenza la paletta d’ordinanza.
Danneggiate anche vetrate e lastroni di marmo di negozi e alberghi, provocando ingenti danni, imbrattati muri , con scritte tipo “UCCIDI gli SBIRRI” “SECONDINO ASSASSINO”. In alcuni casi hanno anche cercato si distruggere le telecamere per mettere fuori uso i sistemi di video sorveglianza. Le persone in transito cercavano di scappare impaurite.
Due i soggetti arrestati, un catanese classe 1992 un ragazzo di Brindisi classe 2003 e per un terzo è stato emesso un mandato di arresto europeo.
I due arrestati sono considerati i leader di movimenti anarcoinsurrezionalisti di Catania e Bari.

13 le persone indagate e altrettante le perquisizioni eseguite a Catania, Palermo, Bari, Messina e e Siracusa.

I reati contestati sono: Devastazione e saccheggio, danneggiamento, imbrattamento, resistenza a pubblico ufficiale, lancio di bottiglie incendiarie. Nei confronti del catanese anche rapina e lesioni ai danni di un pubblico ufficiale con l’aggravante di aver commesso il fatto in più persone riunite e in occasione di una pubblica manifestazione.
Importanti per le indagini le analisi dei video

Gli indagati finiti in carcere, secondo il GIP, sono soggetti socialmente pericolosi e strutturati nella devianza con finalità criminale.
Prova ne sia che uno degli arrestati si trovava già ai domiciliari per un’altra manifestazione No ponte che si era svolta a Messina

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