Divulgazione, cessione e detenzione di immagini e video pedopornografici sono i reati di cui devono rispondere 5 persone arrestate nell’ambito di un’operazione coordinata dalla procura di Palermo e condotta dalla polizia di stato contro la pedopornografia online. Eseguiti 8 decreti di perquisizione nel palermitano, oltre ai 5 arresti denunciate anche tre persone.
Tra gli arrestati c’è un pensionato di 80 anni che ha lavorato in un’azienda partecipata a Palermo e uno studente di 20 anni. La madre del giovane si è sentita male non appena ha sentito le contestazioni mosse dalla polizia postale e al figlio. E’ stata soccorsa da personale del 118. In casa di uno cinque arrestati sono stati trovati 50 mila file, nell’abitazione di un altro 25 mila. L’indagine, denominata Parabantes, coordinata dalla Procura di Palermo, si sviluppata nel dark web tra utenti che vanno alla ricerca di materiale pedopornografico. Una volta identificato l’indirizzo Ip si risale alla persona che la sta effettuando e scattano le perquisizioni. La maggior parte degli indagati sono di Palermo, due soli si trovano in provincia: uno a Terrasini e l’altro a Carini. Le otto persone coinvolte nell’inchiesta non hanno legami tra loro e per questo sono in corso ulteriori accertamenti per ricostruire anche la loro rete di contatti. Indagini sono in corso per risalire alle vittime, per tutelarle. Sono bambini di ogni parte del mondo, soprattutto asiatici e africani, ma anche europei e americani.
L’indagine è stata condotta congiuntamente dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Sicilia Occidentale e dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale.
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati numerosissimi file video e immagini che documentano lo sfruttamento sessuale di minori, anche in tenerissima età,
PALERMO - PEDOPORNOGRAFIA, 5 ARRESTI E TRE DENUNCE
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