CATANIA - PEDOPORNOGRAFIA, OPERAZIONE HELLO: 34 ARRESTI

di Sarah Donzuso
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Gruppi con nomi particolari, uso del cloud e password, sistemi di crittografia.
Erano alcune delle accortezze che venivano applicate da chi decideva di utilizzare la nota piattaforma di messaggistica istantanea Viber per scambiare materiale pedopornografico. Ma grazie all’attento lavoro della polizia postale si è andato oltre e si è scoperto un vasto giro proprio di pedopornografia.

Infatti gli investigatori della polizia di Stato del centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania, con la collaborazione del centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online del servizio polizia postale, hanno analizzato, attraverso un’attività di copertura, la nota piattaforma di Viber, dove sono stati notati diversi gruppi – circa 25 – dediti proprio allo scambio di materiale pedopornografico minorile con bambini abusati in età infantile ed episodi di zooerastia con vittime minori. I gruppi avevano nomi particolari, anche in lingua straniera.

Oltre 500 gli operatori della Polizia Postale che hanno eseguito 115 perquisizioni domiciliari e informatiche in 56 città italiane nei confronti di altrettanti indagati, traendo in arresto in tutta Italia 34 persone per detenzione di ingente materiale pedopornografico.

La maxi operazione nazionale è stata coordinata dalla procura distrettuale di Catania contro lo sfruttamento sessuale dei minori online.

L’operazione “HELLO”, così come è stata denominata, è tra le più vaste azioni compiute ad oggi in Italia e parte dopo il fermo a Catania l’anno scorso di 2 persone gravemente indiziate dei reati di pedopornografia.

La polizia è riuscita a identificare gli utenti nonostante mantenessero l’anonimato in rete: la gran parte degli indagati, infatti, faceva ricorso a sofisticati sistemi di crittografia e all’archiviazione in cloud per occultare il materiale illecito, rendendo estremamente complessa la sua individuazione.

Gli indagati, nei cui confronti vale la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva, sono di varie estrazioni sociali, sono tutti di sesso maschile e con un’età compresa tra 21 e 59 anni.

Tre degli arrestati, oltre ad avere migliaia di file pedopornografici, avevano video autoprodotti con abusi sessuali su minori che frequentavano.

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