A Lampedusa sono riprese all’alba le ricerche dei dispersi del doppio naufragio di ieri a 14 miglia dalla costa siciliana. Alla camera mortuaria della maggiore delle isole Pelagie ci sono 23 cadaveri, ma i morti accertati sono 27. All’hotspot sono già iniziati i colloqui del personale della Croce rossa italiana con i superstiti, divisi per gruppi linguistici. Prima i pakistani, poi egiziani e sudanesi, infine ai somali. I loro racconti serviranno a ricostruire cosa è accaduto prima e durante il naufragio delle due imbarcazioni. Sentendo i sopravvissuti le forze dell’ordine cercheranno anche di raccogliere i nomi dei dispersi e delle vittime. La Procura di Agrigento ha aperto una indagine per naufragio colposo, coordinata dal procuratore Giovanni Di Leo. “Dei 58 superstiti accolti ieri 21 sono minori, – dice Imad Dalil, direttore dell’hotspot – hanno trascorso tutti una notte tranquilla e godono di buone condizioni generali di salute. Solo due migranti sono stati condotti in elisoccorso all’ospedale di Agrigento”. Sull’isola nella notte si sono registrati altri tre sbarchi per un totale di 156 i migranti, e altre due carrette con 50 persone sono approdate stamattina. Tra di loro sono stati accertati decine di casi di scabbia. Oltre alla cronaca, ci sono poi le polemiche. “Si poteva evitare” dice Luca Casarini, capo missione di Mediterranea Saving Humans. “Il governo, – prosegue – si rifugia dietro frasi di circostanza per riproporre la solita formula: colpa dei trafficanti di esseri umani. Perché, chiedo a Meloni non avete diramato in tempo un alert a tutte le navi presenti in quel tratto di mare, avvisando che c’era una situazione di pericolo? Invece che fare accordi con chi gestisce e controlla il traffico di esseri umani, si organizzino più corridoi umanitari dalla Libia” conclude Casarini. “Esiste un solo modo per evitare che il Mare sia luogo di morte: combattere la mafia degli scafisti, evitare le partenze, restituire il diritto a non dover emigrare” dice invece l’eurodeputato di FdI, Ruggero Razza, presidente della delegazione Ue-Maghreb al parlamento europeo.
LAMPEDUSA - RIPRESE ALL’ALBA LE RICERCHE DEI DISPERSI
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