VITTORIA - SI AGGRAVA IL BILANCIO DELLA TRAGEDIA

Dopo mamma Mariam, 55 anni, deceduta ieri mattina all’ospedale Guzzardi di Vittoria, ieri pomeriggio è spirata anche una delle due figlie. Si tratta della maggiore, Sameh’ Zaouali, 34 anni. Inutile il trasferimento al Cannizzaro di Catania, le sue condizioni erano disperate dopo che il fratello 29enne (uAGIDI) Ouajdi le ha dato fuoco, incendiando l’intero appartamento in cui da anni viveva la sua famiglia, stimata e benvoluta da tutti. Rimangono gravissime, al centro grandi ustioni del Civico di Palermo, le condizioni di Kamel Zaouali, 57 anni, il padre del 29enne, che lavora nel settore agricolo ed è un membro del direttivo della comunità islamica di Vittoria, e della figlia Oumaima, di 19 anni, che lotta tra la vita e la morte a Catania e che in questi giorni avrebbe dovuto sostenere gli esami di maturità al liceo linguistico Mazzini. E’ stazionaria, in rianimazione, con la prognosi riservata. Ouajdi pare sia affetto da problemi psichici ed è stato fermato nella tarda mattinata di ieri dalla polizia alla stazione degli autobus mentre cercava di fuggire. Nel cuore della notte, ha agito con fredda e lucida determinazione e quando le sorelle, come torce umane, sono uscite di casa, gridando in cerca di aiuto, lui ha continuato a inseguirle per colpirle ancora. Il ragazzo ha tagliato anche le gomme delle due auto dei familiari, non si capisce perchè e se prima o dopo il rogo. Sameh aveva acquistato una seconda vettura con i soldi guadagnati con il suo lavoro. Era dipendente di un’azienda agricola della zona per la quale lavorava in sala innesti. Era conosciuta e stimata, e aveva un rapporto speciale con la madre e con le sorelle, una delle quali vive nel nord Italia perchè frequenta l’università e sta rientrando a Vittoria in queste ore. Ouajdi, condotto in commissariato, è stato interrogato a lungo e in serata è stato emesso il fermo. Le accuse per lui sono pesantissime: omicidio volontario premeditato aggravato dalla crudeltà e dal vincolo familiare e tentato omicidio.