Solo pochi giorni fà manifestavamo davanti al Provveditore per denunciare le gravi carenze organiche dell’Istituto Penitenziario di Ragusa, e la notte scorsa si è sfiorata la tragedia. A raccontarlo è il consipe, Confederazione Sindacati Penitenziari, che ancora una volta ha messo in luce la drammatica insostenibilità delle condizioni operative in cui versa il personale di Polizia Penitenziaria, costretto a gestire una struttura sovraffollata con risorse umane al minimo storico. E’ successo che “poco dopo l’una di notte, la negazione del trasferimento in ospedale a un detenuto – insoddisfatto della diagnosi del medico di turno – ha scatenato una violenta protesta. L’uomo ha distrutto suppellettili e l’intero impianto di videosorveglianza, incitando alla rivolta altri detenuti del piano. La situazione è rapidamente degenerata con il lancio di oggetti, indumenti incendiati e bombolette di gas. Al momento della sommossa, infatti, l’Istituto era presidiato da sole 5 unità per una popolazione carceraria di circa 220 detenuti, un rapporto che evidenzia un rischio inaccettabile per la sicurezza. Per sedare l’allarme e riportare l’ordine, è stato necessario richiamare in servizio d’urgenza il personale libero. Solo dopo ore di tensione si è riusciti a ripristinare la calma. I circa 30 agenti richiamati hanno dovuto affrontare anche l’intero turno di lavoro diurno, un ulteriore segno dello sfruttamento a cui il personale è sottoposto. il consipe ritiene che sia necessario che il dap, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaia, ridefinisca con urgenza la pianta organica e colmila grave carenza di
RAGUSA - SOMMOSSE DETENUTI, CONSIPE SI RIVOLGE A DAP
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