Dopo la lunga requisitoria di ieri, che si è tenuta a porte chiuse, sullo stupro di gruppo che si è consumato il 7 luglio scorso al foro italico a Palermo, il pm laura vaccaro ha parlato di una “città senza occhi, indolente e feroce” ed ha messo in luce il degrado, la sconcertante pochezza umana e culturale, gli stereotipi e i pregiudizi che hanno caratterizzato e reso drammatica la vicenda. ha parlato non di gruppo, ma di un branco che ha agito senza umanità, e di battuta di caccia. Nel corso della requisitoria la magistrata ha sevidenizato i forti elementi di vittimizzazione secondaria che hanno provocato ulteriori sofferenze alla persona offesa e ha posto l’accento sull’uso delle parole, che non hanno solo un significato, ma anche un significante, ricordando tutte le occasioni nelle quali la persona offesa viene chiamata solo con il nome, privandola del suo cognome. La procuratrice ha terminato con le parole di Tina Lagostena Bassi: “Noi chiediamo giustizia”. Sono stati chiesti 12 anni di carcere per 5 dei 6 ragazzi imputati nel processo dello stupro ai danni di una 19enne di palermo. La procura ha chiesto dodici anni di carcere per Angelo Flores, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia, Cristian Barone ed Elio Arnao, e 10 anni e 8 mesi per Samuele La Grassa. Le richieste tengono conto dell’aumento di pena per le aggravanti e della riduzione di un terzo per la scelta da parte degli imputati del rito abbreviato. Per la violenza di quella notte è già stato condannato a 8 anni e 8 mesi, con rito abbreviato, un settimo ragazzo che all’epoca dei fatti era ancora minorenne.
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