C’erano anche uno zio e un cugino della vittima tra gli usurai raggiunti da misure cautelari emesse dal GIP ed eseguite dai Carabinieri del reparto di Termini Imerese insieme ai colleghi di Brolo e Sant’anastasia. Otto in tutto gli indagati che devono rispondere di usura, tentata estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Vittima un’imprenditrice di Termini Imerese che per far fronte a dei pregressi debiti accumulati, si era rivolta ad alcuni di loro senza tuttavia riuscire a estinguere i debiti pregressi motivo per il quale, è stata costretta a contrarne dei nuovi da altri usurai. È entrata così in un circolo vizioso che non le ha lasciato scampo.
Dopo l’interrogatorio preventivo davanti al giudice sono state emesse otto misure cautelari con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di quattro termitani di età compresa tra i 27 e i 52 anni, due brolesi di 34 e 60 anni, di un cercolese 42enne e di un 47enne anastasiano
Le indagini sono durate due anni ed hanno permesso di individuare una fitta rete di persone insospettabili che concedevano prestiti a tassi usurari compresi tra il 60% e il 1.029% l’anno in favore dell’imprenditrice
Due degli otto indagati sono fratelli napoletani e, uno di loro, è già detenuto per altri reati. Proprio quest’ultimo, mentre si trovava in carcere, ha minacciato telefonicamente la vittima per saldare il debito, con un tasso usurario del 73% annuo. L’altro fratello libero ha minacciato l’imprenditrice di impossessarsi di due sue auto.
Nelle indagini sono coinvolti anche uno zio e un cugino della vittima che approfittando dello stato di necessità in cui versava la donna le hanno elargito un prestito di diecimila euro facendole credere, che il denaro provenisse da pericolosi usurai del messinese che, volevano restituita la somma con tassi di interessa pari al 60% annuo ma nella realtà, erano i suoi parenti
TERMINI IMERESE - USURA, 8 INDAGATI
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