Grande partecipazione sabato al “Premio Biagio Pace – Città di Comiso”, giunto alla quarta edizione e che si è svolto nell’Auditorium “Carlo Pace” di Comiso. Il premio, istituito dal Comune di Comiso, con il patrocinio di Regione, ARS e Libero Consorzio Comunale di Ragusa, in collaborazione con Naxoslegge, Pro Loco Comiso e Club per l’Unesco di Comiso, ha lo scopo di promuovere la ricerca nel campo degli studi della Sicilia Antica, e si articola in due sezioni: la prima è riservata a una personalità del mondo accademico che si è distinto per i propri studi sui Paesi del Mediterraneo, ed è andato quest’anno ad Alfonsina Russo, capo dipartimento per la valorizzazione del patrimonio del ministero della cultura e già titolare della direzione del parco archeologico del Colosseo. La seconda è un premio per una tesi di laurea magistrale in archeologia redatta su un tema riguardante la Sicilia antica, riservato agli studenti degli atenei italiani che abbiano conseguito la laurea nell’anno accademico 2023/2024. Quest’anno è stato conferito al dr. Vincenzo Billè. Tra gli interventi quello di Giacomo Pace, nipote di Biagio, che ha parlato di un episodio inedito della vita e dell’opera di Biagio Pace: il caso del discobolo lancellotti. “Comiso deve moltissimo all’attività di Biagio Pace – dichiara il sindaco Maria Rita Schembari – Giovanissimo, è stato il fondatore della nostra biblioteca civica, da adulto, appassionato e poi ricercatore di archeologia, ha condotto con attenzione scavi anche a Comiso. È stato attento interprete delle nostre vestigie più antiche, a partire dalle terme imperiali vicine al Fonte Diana e attigue al palazzo comunale”.
COMISO - “PREMIO BIAGIO PACE” A RUSSO E BILLE’
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