MODICA - STRATEGIE E GIOCHI DI RUOLO AL COMUNE

di Marco Scavino
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Da una parte la Sindaca che prende atto di non avere una maggioranza e rincara la dose nei confronti degli abbatiani confermando che lo strappo è giusto e indolore quasi una liberazione, dall’altra i 12 consiglieri che le ricordano da dove viene cosa ha fattoe chi è in mezzo il pd. Sì, perchè prende sempre più piede la tesi di un accordo ta il centro sinistra e l’amministrazione guidata da Maria Monisteri. Per gli abbatiani la mancanza di critiche alla nuova giunta e l’incontro tra le forze politiche sul tema ibleacque e creset con la dichiarazione della sindaca soddisfatta del clima di collaborazione dopo aver accolto la proposta del pd. La segreteria del partito nega ogni accordo e ribadisce uno spirito di collaborazione propositivo per la città. Tempi duri per Palazzo San Domenico. Una Sindaca con una giunta che conta più riconferme che novità ma che parla di taglio con il passato e di rigenerazione ma non ha i numeri in consiglio, un’ex maggioranza oggi opposizione che presenta interrogazioni vecchie e nuove coerenti ed incoerenti e si presenta come spina nel fianco per la sindaca, un’opposizione ferma ad assistere l’evoluzione dei fatti professando clima di collaborazione ma che ha poche aspettative sull’incisività della Giunta. Ibrida e caotica la geografia politica della civica assise non da certo tranquillità in un clima quello del dissesto fatto più di incognite che di certezze. Gli abbatiani chiedono le dimissioni di Monisteri e le elezioni. Il centrosinistra frena e non sosterrebbe una eventuale mozione di sfiducia non per fiducia all’attuale amministrazione ma per consapevolezza di non poter affrontare almeno per il momento una campagna elettorale. Monisteri punta al suo riscatto politico ma è sopraffatta dagli eventi. Ignazio Abbate in tutto ciò non parla e non si espone. Impegnato negli impegni regionali non entra nelle dinamiche locali di cui lui resta comunque protagonista. I suoi esprimono il pensiero unico unitario in attesa che ci sia il momento verità da lui annunciato e mai fissato. Loro, si dicono i traditi, lo dice pure Giorgio Belluardo ex vicesindaco che ad una lettera ha affidato la sua amarezza per la defenestrazione subita. Maria Monisteri ha voltato le spalle al progetto, dicono dal fornte abbatiano, mentre la sindaca gli ricorda di aver cambaito idea per il bene della città e di essere stati loro irresponsabili. E, infine, reste lei la Città. Modica e i suoi cittadini finiscono così ad essere spettatori del giuoco delle parti.

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