CATANIA - VOTO DI SCAMBIO, ARRESTATO CASTIGLIONE

di Veronica Puglisi
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C’è il deputato regionale siciliano Giuseppe Castiglione, capogruppo del movimento Popolari e autonomisti, componente della commissione regionale Antimafia, tra gli arrestati dell’operazione Mercurio dei Ros contro Cosa nostra etnea coordinata dalla Procura distrettuale di Catania. Eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di 19 indagati. Ipotizzati a vario titolo i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e scambio elettorale politico mafioso. Dalle indagini del Ros, “sarebbe emerso in prossimità delle elezioni per l’Assemblea Regionale Siciliana, nel 2022, un accordo tra i vertici dell’articolazione mafiosa dei Santapaola Ercolano, e Giuseppe Castiglione, quale candidato per l’A.R.S., che, in quel periodo, era già presidente del Consiglio Comunale di Catania”. Castiglione avrebbe accettato la promessa di voti, promettendo a sua volta la realizzazione degli interessi della famiglia Santapaola Ercolano, tra gli altri l’affidamento di lavori pubblici e servizi pubblici connessi alla gestione del Cimitero di Catania. L’inchiesta che rappresenta la prosecuzione del procedimento Agorà ha ricostruito gli affari della famiglia catanese dei Santapaola-Ercolano sviluppati attraverso gruppi quali quello del Castello Ursino e quello della famiglia di Ramacca, con la capacità dei clan di infiltrarsi nelle istituzioni, attraverso soggetti politici locali dei quali hanno sostenuto la candidatura anche per le tornate elettorali per i Comuni di Misterbianco e Ramacca del 2021 . Oltre al deputato regionale Castiglione, I carabinieri del Ros hanno arrestato anche un consigliere comunale di Misterbianco, Matteo Marchese, eletto con Italia Futura e poi passato al Mpa. La ‘famiglia’ mafiosa di Ramacca, invece, si sarebbe adoperata, secondo l’accusa, a sostenere l’elezione, avvenuta, del sindaco Nunzio Vitale e del consigliere comunale Salvatore Fornaro, poi eletto vice presidente del consiglio comunale. Anche loro sono stati arrestati. L’indagine ha individuato e ricostruito l’organigramma del sodalizio mafioso del gruppo del Castello Ursino, con a capo la figura di Ernesto Marletta e quella di organizzatore di Rosario Bucolo. Quest’ultimo risulterebbe impegnato anche nella gestione di estorsioni ai danni di diverse attività commerciali e imprenditoriali del centro città, nel trasferimento fraudolento di valori attraverso fittizie intestazioni, strategia adottata dai vertici del gruppo per la creazione, grazie anche a professionisti compiacenti, di attività, nel settore delle onoranze funebri, fittiziamente intestate a terzi. Due società sono state sequestrate su disposizione del gip: la Nicotra Biagio Alessio e le onoranze funebri San Marco per un valore di 300 mila euro.

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