ENNA - “CASSAFORTE DI ARMI PER COSCHE SICILIANE”

di Veronica Puglisi
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Armi, estorsioni, denunce antiracket, sono i punti affrontati nella tappa della commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, oggi ad Enna per mappare lo stato della criminalità organizzata nell’Isola. Su quest’ultimo aspetto è emerso che “nonostante la presenza di due associazioni antiracket non emergono denunce specifiche per estorsioni. Bisogna educare alla denuncia e rilanciare l’associazionismo, perché i mafiosi non si rivolgono facilmente a un imprenditore che ha avuto la forza di denunciare, ha rimarcato Cracolici, ma cercano di colpire i più deboli che dobbiamo sostenere e aiutare a fare, invece, sistema”. Un dato preoccupante invece è l’ingente quantitativo di armi sequestrate.
ANTONELLO CRACOLICI PRESIDENTE COMMISSIONE ANTIMAFIA ALL’ARS
Dalla tappa della commissione è emerso anche come “I tentativi di ricostruire a Enna clan criminali con boss scarcerati e tornati nei territori di provenienza siano stati stroncati sul nascere dalle forze dell’ordine”. “C’è poi un dato che non riguarda la criminalità ma piuttosto la cultura della violenza – ha concluso Cracolici – in questo momento la provincia di Enna, in particolare il territorio di Piazza Armerina, registra uno degli indici più alti della violenza di genere, anche rispetto ad altre città dell’Isola che hanno lo stesso numero di abitanti. È un fenomeno che come istituzioni dobbiamo monitorare per mettere in campo strategie sociali di contrasto”.

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