Sovraffollamento nelle carceri di Palermo, Catania, Siracusa e Gela e ritrovamento dei telefonini in cella aumentato del 600%. E’ uno dei dati che emerge dall’ultimo report del Sindacato polizia penitenziaria che dice che sono oltre 7mila i detenuti nei 23 istituti penitenziari della Sicilia, di cui 1.039 stranieri. “Le carceri siciliane sono in subbuglio. La tensione è alle stelle – afferma il segretario generale del Spp Aldo Di Giacomo da alcuni giorni nell’isola per un giro tra gli istituti e che domani terrà una conferenza stampa davanti al carcere di Agrigento per fare il punto delle problematiche riscontrate. “Da tempo – dice – si lamenta la carenza di un adeguato numero di agenti di polizia penitenziaria che possa limitare anche la diffusa introduzione di telefoni cellulari nelle celle, utilizzati dai mafiosi per continuare a gestire i propri affari, per impartire ordini nei mandamenti ma anche per minacciare ed intimorire persone e continuare nell’attività estorsiva. L’annuncio della costituzione ad Agrigento di un Osservatorio permanente sui problemi del carcere è sicuramente un’iniziativa positiva ma ‘osservare’ deve servire a sollecitare azioni e misure straordinarie come è straordinaria ed emergenziale la situazione nelle carceri siciliane, le peggiori d’Europa”. Tornando ai numeri a Palermo-Pagliarelli ci sono 1394 detenuti su una capienza di 1165; a Catania-Piazza Lanza 449 su 279; a Siracusa 696 su 545; a Gela 84 su 48. Il personale penitenziario ammonta a 3711 unità con gravi sottodimensionamenti di organico specie a Palermo, Catania e Siracusa. Le aggressioni e i casi di violenza contro il personale di polizia penitenziaria sono state 625, con decine di casi tra mini-rivolte, eventi gravi e tentativi di fuga; il ritrovamento di stupefacenti in cella segna un più 400%.
CARCERI - “CELLULARI E DROGA IN CELLA, E POCHI AGENTI”
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