Sono numerosi gli interventi che arrivano da più parti e si oppongono fermamente ai paventati tagli sulla rete ospedaliera siciliana. Dai sindacati alla politica si leva il grido d’allarme contro il depotenziamento delle risorse sanitarie sul territorio siciliano. Per il segretario confederale Ugl Andrea Alario sono inammissibili i tagli contenuti nella rete ospedaliera presentata dal governo regionale. La riduzione dei posti letto, sul territorio, si abbatte principalmente sull’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela ma anche su altri nosocomi dell’area sud della provincia. “Si tratta di zone già in difficoltà, sociale, economica e per ciò che concerne la salute collettiva – spiega il sindacalista – quei tagli vanno depennati e sostituiti da più risorse. L’Ugl cercherà in tutte le sedi opportune di rivendicare i diritti basilari dei pazienti. “Mentre Fratelli d’Italia va in frantumi, il presidente Schifani approfitta per proporre una rete ospedaliera che sembra rispondere a logiche di spartizione politica per una sua ricandidatura a discapito del diritto alla salute dei siciliani. Ci opporremo con fermezza a questa bozza che non ha nessun criterio oggettivo, lottando a muso duro nell’interesse di tutti i siciliani”. Lo ha detto il vice presidente dell’ARS e Coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola, intervenendo a Gela dove si è discussa la bozza di rete ospedaliera presentata dal governo Schifani. Anche Il Nursind di Catania esprime grande preoccupazione per i tagli alla rete ospedaliera nella provincia etnea. Secondo il sindacato, “desta grande preoccupazione la significativa riduzione dei posti letto di terapia semintensiva in presìdi nevralgici della provincia di Catania, come il Policlinico Rodolico-San Marco e l’Azienda Ospedaliera Garibaldi. Al Policlinico, i 30 posti di semintensiva attualmente attivi scomparirebbero completamente. Al Garibaldi, si passerebbe da 26 a 16 posti, con un taglio netto di 10 letti. Secondo il Nursind “altrettanto grave è la situazione del Calatino, che continua a subire penalizzazioni strutturali. Il presidio di Caltagirone con un bacino di oltre 150.000 abitanti, vede ulteriori tagli in termini di posti letto e servizi, in un quadro che smentisce ogni intento di riequilibrio territoriale. Il sindacato chiede “l’immediata sospensione dell’iter di approvazione della bozza attuale, l’avvio di un confronto reale con le comunità locali, le organizzazioni sindacali e i professionisti sanitari. Infine, la revisione dei criteri di distribuzione dei posti letto, con particolare attenzione alla salvaguardia dei livelli assistenziali intermedi e al riequilibrio delle aree più fragili come il Calatino”.
SANITA' - RETE OSPEDALIERA, “TAGLI INAMMISSIBILI”
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