OPEN ARMS - LA PROCURA IMPUGNA ASSOLUZIONE SALVINI

di Katjuscia Carpentieri
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La Procura di Palermo ha depositato il ricorso in Cassazione contro la sentenza che ha assolto dai reati di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio il leader della Lega Matteo Salvini per la vicenda Open Arms. Si tratta del cosiddetto “ricorso per saltum” che consente di evitare il giudizio di appello e di ottenere direttamente una pronuncia della Suprema Corte.
“Il Tribunale di Palermo è incorso nel medesimo ‘errore di prospettiova’ riscontrato nel similare caso della motonave Diciotti”. E’ quanto scrive la Procura di Palermo nel ricorso in Cassazione “Le sezioni unite della Cassazione nell’ordinanza citata- scrivono i pm – i giudici hanno sottolineato che i giudici di merito si erano limitati al vaglio della normativa sugli eventi Sar, quando erano ‘tuttavia i connessi profili legati alla violazione della libertà personale dei migranti a segnare più propriamente la prospettiva nella quale occorre valutare la fattispecie'”.
La Procura scrive ancora nel ricorso che “La corretta applicazione delle norme di legge avrebbe dovuto indurre, da un lato, a considerare che il momento iniziale per l’emanazione immediata dell’ordine di sbarco decorreva quantomeno a partire dal 14 agosto, quando cioè i minori erano giunti alla frontiera, e non due giorni dopo, poiché l’ordinamento tutelava la loro libertà personale anche in quel frangente”.
La Procura ha optato per il ricorso diretto alla Cassazione, che è giudice di legittimità, sostenendo che il verdetto di assoluzione non confuta la ricostruzione dei fatti prospettati dall’accusa, che sono dunque accertati, ma si limita, interpretando male leggi e convenzioni internazionali, a dire che l’Italia non aveva l’obbligo di assegnare alla nave spagnola il porto sicuro (Pos). Inutile dunque sarebbe, per i pm, un nuovo processo d’appello.

“Ho fatto più di trenta udienze, il Tribunale mi ha assolto perché il fatto non sussiste riconoscendo che difendere i confini non è un reato. Evidentemente qualcuno non si rassegna, andiamo avanti: non mi preoccupo”. Lo ha dichiarato Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che aggiunge sui social “Difendere l’Italia e i suoi confini non è un reato”.
I fatti sono stati ampiamente ricostruiti in primo grado, abbiamo piena fiducia nel lavoro della Procura”. Così Oscar Camps, fondatore della ONG Open Arms.
pARLA ANCHE il ministro dell’interno Matteo Piantedosi che dichiara Se Salvini è imputabile per quello che fece mi ritengo moralmente imputabile anche io”.

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