Le lettere di licenziamento arrivate a 380 lavoratori ex Almaviva, la società del gruppo che si occupa dei servizi di call center, è il frutto del braccio di ferro tra sindacati e governo regionale, quest’ultimo rappresentato dall’assessore alle attività produttive, edy tamajo, che aveva chiesto e ottenut dal Ministero la proroga della cassa integrazione contro i rappresentanti dei lavoratori che non hanno trovato l’accordo su un piano di ricollocazione che soddisfacesse tutte le parti. Ed ecco che le speranze di questi lavoratori sono andate in frantumi. Dopo 9 ore di tavolo, il governo regionale ha dovuto gettare la spugna. “Abbiamo sempre sostenuto la necessità di un piano strutturale che utilizzi le competenze dei lavoratori Almaviva per il rilancio dei servizi pubblici- aggiunge la Slc Cgil Palermo – Saremo vigili e pronti a valutare il lavoro delle istituzioni sui risultati e non sugli annunci. I lavoratori non possono più aspettare: servono atti concreti e tempi certi. La Slc Cgil continuerà a battersi affinché il bacino non sia un parcheggio, ma una vera opportunità di ricollocazione per tutti gli ex dipendenti Almaviva. I lavoratori non meritano altre illusioni”. La CIGS è stata uno strumento fondamentale per gestire la crisi occupazionale generata dalla cessazione di importanti commesse. L’obiettivo era quello di garantire una forma di sostegno al reddito per i lavoratori e, al contempo, guadagnare tempo per cercare soluzioni strutturali alternative, come la ricollocazione in nuovi progetti, come nel nuovo call center del Numero Europeo Unico per le Cure non urgenti (116/117)
ALMAVIVA - ARRIVANO LETTERE DI LICENZIAMENTO
43