Si è avvalso della facoltà di non rispondere Totò Cuffaro ex presidente della regione siciliana davanti al GIP di Palermo, ma ha reso dichiarazioni spontanee davanti al GIP Carmen Salustro, è accusato accusato di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta, per il quale la Procura ha chiesta gli arresti domiciliari. Sarà adesso la giudice a decidere sulla richiesta di arresto per Cuffaro, che all’uscita dal tribunale non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa.
Gli avvocati di Cuffaro, Giovanni Di Benedetto e Marcello Montalbano durante l’interrogatorio preventivo, ha depositato una memoria scritta per rispondere “punto su punto” a tutte le accuse all’ex Governatore siciliano.
“Ciò in quanto si ritiene indispensabile, prima di sottoporsi a qualsivoglia interrogatorio, un approfondimento sul compendio probatorio con il quale misurarsi, con particolare riferimento al contenuto delle intercettazioni”, dicono i legali.
“Tale convincimento – spiegano i legali – nasce anche dal fatto che l’unica trascrizione di intercettazione ambientale finora ascoltata, anche con l’ausilio di un consulente tecnico espressamente nominato, è risultata errata su un punto di centrale rilevanza per la configurabilità del reato contestato in concorso con Vetro, Pace e Tomasino nel senso che non si ravvisa la parola ‘soldi’ e la frase in questione, diversamente da quanto emerge nella trascrizione, non è stata detta da Cuffaro”.
“Nel corso dell’udienza camerale – conclude la nota DEGLI AVVOCATI – la difesa ha eccepito l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per tutte le incolpazioni provvisorie contestate e l’inutilizzabilità della relazione di servizio contenente asserite dichiarazioni spontanee rese da Cuffaro e da questo disconosciute”.
APPALTI TRUCCATI - CUFFARO RENDE DICHIARAZIONI SPONTANEE
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