Era il 21 settembre del 1990 quando fu ucciso Rosario Livatino. Il magistrato oggi Beato aveva solo 38 anni quando, quella mattina, a bordo della sua Ford Fiesta e senza scorta, percorreva la SS 640 per recarsi in tribunale. Fu speronato e poi brutalmente ucciso da un commando di quattro uomini appartenenti alla Stidda agrigentina, un’organizzazione mafiosa in contrasto con Cosa Nostra. Oggi nel luogo dell’omicidio la commemorazione. Alla presenza di autorità civili, militari e religiose la deposizione delle corone di fuiori,.Presente il procuratore capo di agrigento giovanni di leo, i sindaci dei comuni agrigentini e l’assessore regionale giusy savarino. Presenti anche colleghi e amici del giudice beato
A ricordare il Magistrato beato la presidente del consgilio dei ministri giorgia melonio uomo di profonda fede che dedicò la sua vita alla giustizia e alla lotta contro la criminalità organizzata, senza paura e senza mai piegare la testa. L’Italia non dimentica.
sui social il presidente della Camera, Lorenzo Fontana ha scritto Il Beato Livatino ci ha insegnato che il vero impegno civile è servire la comunità senza mai piegarsi alla paura. Una preghiera per lui”.
. il presidente del senato ignazio la russa ha evidenziato come Una battaglia condotta sempre a testa alta, con coraggio e rigore, senza compromessi. .Anche il Presidente della Regione Renato Schifani In un periodo nel quale la mafia cerca ancora di insinuarsi nei tessuti sociali ed economici della nostra terra, il suo coraggio e la sua intransigenza devono continuare a ispirarci, ricordando che la legalità non può essere negoziata. Per questo motivo, oggi dobbiamo rinnovare il nostro impegno come istituzioni e come cittadini nella battaglia per una Sicilia libera da ogni forma di mafia e corruzione