Aeroitalia ha già le valigie pronte. Il 15 maggio lascerà l’aeroporto di Comiso, come già altre compagnie in passato che non hanno considerato attrattivo lo scalo, e cresce, ovviamente, la preoccupazione. Gigi Bellassai, capogruppo del PD al consiglio comunale di Comiso e vicesegretario provinciale a Ragusa, dice che “vederlo svuotato di rotte, prospettive e visione è il segno di un declino annunciato, al quale si è risposto con inerzia istituzionale. La desertificazione del traffico aereo da Comiso – continua – è il risultato di una gestione miope e di una drammatica assenza di pianificazione da parte della Regione Siciliana e del Governo nazionale. Comiso è stato lasciato al margine, senza incentivi, senza coordinamento, senza una mission chiara. La politica di abbandono di Ryanair prima e di Aeroitalia adesso è figlia di questo vuoto”. Per Bellassai questo si tradurrà in una rinuncia a presenze turistiche, flussi economici ed investimenti, e gli oltre 100 lavoratori, diretti e indiretti, che gravitano attorno allo scalo, saranno a rischio. Per questo servono misure precise, come l’attivazione immediata di una cabina di regia interistituzionale con Comune, Regione, Governo, Sac, imprese e stakeholder locali. Intanto Cna Ragusa e Sicindustria Ragusa hanno inviato una richiesta d’incontro alla presidente del Libero consorzio comunale di Ragusa, Maria Rita Schembari, per affrontare le problematiche dell’aeroporto di Comiso, per individuare soluzioni volte a scongiurare il blocco dei voli da parte di Aeroitalia e per fare il punto della situazione rispetto ad altre eventuali proposte. Una cosa, in questa fase tanto delicata, sembra preoccupare tutti: se il Pio La Torre dovesse chiudere, difficilmente poi riaprirebbe, per questo l’impressione è che si debbano stringere i denti e lavorare per superare questo momento di grande incertezza, in attesa che i bandi e i fondi finalmente sbloccati concedano un po’ di respiro.
COMISO - AEROPORTO VUOTO E RICHIESTE DI INCONTRI
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