Un problema di vulnerabilità ai venti estremi sarebbe all’origine dell’affondamento del Bayesian, il veliero colato a picco il 19 agosto nelle acque antistanti Porticello. E’ la conclusione a cui è giunto il Maib che indaga sugli incidenti marittimi che coinvolgono imbarcazioni britanniche in tutto il mondo. Il Rapporto, riporta l’agenzia Ansa, punta il dito contro possibili difetti di progettazione del super yacht, realizzato in Italia. Stando a questa ricostruzione, il Bayesian, non avrebbe resistito alle raffiche, stimate a quasi 130 chilometri all’ora, che risultano averlo colpito con un angolo di 90 gradi provocando il rovesciamento di oggetti e suppellettili e una perdita di stabilità, oltre alla caduta delle 22 persone che in totale erano a bordo. Esclusa invece qualunque indicazione concreta a sostegno della tesi di un’inondazione d’acqua a bordo: ipotizzata inizialmente come potenziale conseguenza di portelloni lasciati aperti per errore dall’equipaggio. Il capo ispettore del Maib, ha parlato di “vulnerabilità del natante al vento”, sfociata in un’inclinazione di 70 gradi “irrecuperabile”. Una vulnerabilità e di cui il proprietario sarebbe stato ignaro poiché non richiamata fra le informazioni sulla stabilità dell’imbarcazione nel libro di bordo. Intanto oggi la ripresa dell’attività di recupero del veliero con le attività preparatorie sospese dopo la morte del sub olandese il 10 maggio.
PORTICELLO - “BAYESIAN VULNERABILE AI VENTI”
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