Edifici vetusti, la maggior parte costruiti tra gli anni 50 e gli anni 70, barriere architettoniche, spazi spesso angusti e poco attrezzati per le attività più innovative o extradidattiche, mancanza di locali mensa, di lavoratori, di palestre: è lo stato dell’edilizia scolastica nell’isola, che emerge da una ricognizione effettuata dalla Cgil e presentata oggi nel corso di una manifestazione regionale a Palermo nell’ambito della campagna “Cambiamo il futuro della Sicilia”.
Nel 2020 sono stati censiti 3.669 edifici scolastici in zona sismica, 3.146 dei quali in zona 2 su scala 4, ma gli interventi per aumentarne la sicurezza sono stati minimi, per 1,3% di essi per quanta riguarda l’adeguamento, per lo 0,9% per il miglioramento senza che si raggiungesse tuttavia il livello prescritto. “Non si è fatto a sufficienza per superare i limiti strutturali delle scuole siciliane, per 20 anni e per 20 finanziarie ha detto Gabriella Messina, segretaria confederale della Cgil Sicilia, presentando lo studio- questi interventi non sono stati una priorità per lo Stato”. “E oggi -ha sottolineato il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino- il governo continua a sottrarre risorse alla Sicilia, come quelle del Fondo sociale di coesione, rendendo più difficile ogni prospettiva di sviluppo, nel cui ambito l’istruzione rappresenta un tassello fondamentale. E’ quindi importante investirci, in strutture, tecnologie, personale, costruendo una scuola al passo con tempi, sostenibile e inclusiva”.
Anche il Pnrr rileva la necessità di intervenire sull’edilizia scolastica per ridurre disuguaglianze e disagio sociale, che in Sicilia si traducono anche in oltre il 20% di dispersione scolastica, “ma si stanno riscontrando difficoltà e criticità anche nella messa a terra di queste risorse”, ha rilevato Messina.
Di fatto di nuove scuole in Sicilia con i fondi Pnrr se ne sono state costruite solo 11 e gli interventi di ammodernamento, con la messa a disposizione anche di ambienti digitali per far fare alla scuola un salto di qualità, ce ne sono stati pochi.
Non va meglio con l’impiantistica, Insomma solo 36% delle scuole è accessibile ad alunni con disabilità motoria, meno del 2% agli ipovedenti e il 15% agli ipoacustici.
ALFIO MANNINO Segretraio Generale Cgil Sicilia