Una più intensa collaborazione tra la Regione e le università siciliane per la programmazione sanitaria, attraverso un’efficace integrazione delle attività assistenziali con quelle di didattica, formazione e ricerca, ma anche nuovi assetti organizzativi e modalità di finanziamento delle aziende ospedaliere universitarie sul fronte delle attività assistenziali. E’ uno dei tanti scopi del nuovo protocollo sottoscritto a Palazzo D’Orleand tra la Regione Siciliana e gli atenei di Messina, Palermo e Catania
Tra le novità principali del nuovo protocollo la durata triennale a partire dal 2025 prorogabile per altri tre anni, l’accordo individua le strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate nelle quali svolgere le attività cliniche e didattiche, necessarie a garantire le funzioni delle aziende ospedaliere universitarie come sede di corsi di laurea e specializzazione.
Cambia il sistema di finanziamento: le aziende ospedaliere universitarie saranno classificate nella fascia dei presìdi a più elevata complessità e di conseguenza sarà applicata una tariffazione equivalente. Inoltre, è prevista un’ulteriore integrazione del 6 per cento in funzione di peculiari attività di formazione e ricerca.
Il protocollo introduce i dipartimenti ad attività integrata), come modello esclusivo di gestione dell’azienda ospedaliera universitaria e che potranno anche avere carattere interaziendale.
La dotazione complessiva dei posti letto delle aziende ospedaliere universitarie è determinata dalla Regione, d’intesa con i rettori, in fase di rimodulazione della rete ospedaliera.
Infine, la formazione degli specializzandi e del personale sanitario sarà definito sulla base delle esigenze rilevate dalla Regione.