Chiedono la convocazione delle parti , proclamando al contempo lo stato di agitazione i sindacati FLAI CGIL, UIL FPL e CSA che hanno inviato una lettera al prefetto di Ragusa Giuseppe Ranieri a seguito, riporta la nota congiunta, di difficoltà sorte nelle relazioni sindacali con l’attuale Consiglio Direttivo del CoRFiLaC. I sindacati chiedono di riaprire il confronto sull’applicazione di un nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro ai dipendenti, in sostituzione dell’attuale, ritenuto penalizzante. Le attuali 30 unità del CoRFiLaC, riporta la nota non hanno avuto, l’adeguamento della retribuzione, né scatti di anzianità né progressione di carriera. Grazie ad un incremento annuo di oltre 380 mila euro per il triennio 2025-2027 del contributo che la Regione siciliana assegna ogni anno all’Ente consortile, la parte sindacale, ha avanzato l’applicazione ai dipendenti del contratto “Istruzione e Ricerca”. Rispetto a questa proposta, la parte datoriale si è limitata a proporre un mero aumento della parte economica dei contratti ancora in essere. Immediata la replica del Presidente del CoRFiLaC Cinzia Caggia. L’aumento del contributo concesso al CoRFiLaC dalla Regione era ed è destinato esclusivamente ad un aumento percentuale degli attuali emolumenti, senza alcuna necessaria modifica del contratto aziendale in
essere, anche in considerazione della mancanza di un riferimento legislativo, nazionale e regionale applicabile al CoRFiLaC, come peraltro riconosciuto dagli stessi sindacati nel contratto aziendale sottoscritto, dichiara Caggia. Nello spirito di massima collaborazione questa parte datoriale conferma la disponibilità ad intraprendere un percorso costruttivo volto alla ricerca di un contratto confacente ad un consorzio che svolge, come previsto nello statuto del CoRFiLaC, attività di ricerca applicata mediante attività di supporto alle imprese del settore lattiero-caseario e dell’agroalimentare.
agitazione, per spirito di correttezza, verità e trasparenza, che ha sempre contraddistinto questa parte
datoriale si espongono i fatti come in concreto verificatisi.
in data 30 giugno si è aperto un tavolo tecnico con la proposta della parte datoriale di aumentare
proporzionalmente gli stipendi di tutti i Dipendenti della medesima percentuale, nel rispetto degli
inquadramenti in essere con decorrenza retroattiva dal 1° gennaio 2025 e, nel contempo, di verificare la
fattibilità dell’applicazione a tutti i Dipendenti di un unico Contratto Collettivo Aziendale che unifichi le
disposizioni contenute nel CCL originariamente sottoscritto e nel contratto plurisoggettivo, così da applicare
una disciplina contrattuale unitaria, la più favorevole, a tutti i Dipendenti del CoRFiLaC;
Nella stessa sede è stato inoltre precisato che il CCNL “Istruzione e Ricerca” non può essere applicato ai
dipendenti del CoRFiLaC per più ordini di considerazioni. In particolare, come pure ribadito nella riunione
del 30 giugno u.s., il datore di lavoro non può attribuire una qualifica prevista nel CCNL se il lavoratore non
ne soddisfa in pieno tutti i requisiti richiesti, in quanto il CCNL, non soltanto definisce le condizioni di lavoro
per un determinato settore, inclusi i livelli e le qualifiche dei lavoratori, ma nel contempo stabilisce anche i
requisiti richiesti imprescindibilmente per accedere alle diverse qualifiche, ad esempio specifici titoli di
studio, esperienze lavorative o competenze particolari. Questa regola inderogabile trova fondamento nel
principio di legalità, oltre che nel rispetto del contratto collettivo e di tutte le parti che vi aderiscono. Ne
consegue come logico corollario che se un lavoratore non possiede i requisiti previsti dal CCNL per una
determinata qualifica, il datore di lavoro deve attribuirgli una qualifica inferiore, dovendo di necessità
rispettare rigorosamente i requisiti prescritti. E tale evenienza si verificherebbe – come ben noto – per la
quasi totalità dei dipendenti del CoRFiLaC, che peraltro espleta attività di ricerca applicata.
Nella medesima riunione si era di comune accordo deciso di riaggiornare la seduta al 22 luglio 2025 per
consentire a questo datore di lavoro di verificare l’applicabilità di altro CCNL.
Successivamente, in data 4 luglio 2025 le sigle sindacali hanno trasmesso una nota nella quale richiedevano
l’applicazione in via esclusiva del CCNL “Istruzione e Ricerca”.
In riscontro a tale nota, questo datore di lavoro ha ribadito la disponibilità a procedere ad un aumento
proporzionale (nella percentuale del 15%) degli stipendi di tutti i dipendenti in servizio, nel rispetto degli
inquadramenti e delle qualifiche in essere con efficacia retroattiva dal 1° gennaio 2025, sottolineando che
l’aumento del contributo concesso al CoRFiLaC dalla Regione era ed è destinato esclusivamente ad un
aumento percentuale degli attuali emolumenti, senza alcuna necessaria modifica del contratto aziendale in
essere, anche in considerazione della mancanza di un riferimento legislativo, nazionale e regionale
applicabile al CoRFiLaC, come peraltro riconosciuto dagli stessi sindacati nel contratto aziendale
sottoscritto.
Nello spirito di massima collaborazione questa parte datoriale, effettuato l’aumento percentuale degli
attuali stipendi, conferma la disponibilità ad intraprendere un percorso costruttivo volto alla ricerca di un
CCNL confacente ad un consorzio che svolge, come previsto nello statuto del CoRFiLaC, attività di ricerca
applicata mediante attività di supporto alle imprese del settore lattiero-caseario e dell’agroalimentare.