Fuori 40 gradi. Immaginate di stare sotto al sole, di non poter avere acqua a sufficienza. Le conseguenze sarebbero devastanti. Le stesse conseguenze che un allevatore catanese paventa per la sua azienda e i suoi animali che per lui non sono semplicemente una fonte di sostentamento e di lavoro ma sono un po’ figli. E ai figli vuoi dare il meglio, vuoi dare da mangiare e da bere. Ma fare ciò sta diventando sempre più impossibile a causa dell’emergenza siccità che sta attanagliando la Sicilia. Come ci racconta il signor Salvatore: possiede decine di pecore e vacche, per loro sta spendendo circa 300 euro al giorno per comprare il fieno, quello stesso fieno che prima riusciva a produrre. Ma senza acqua non si può piantare perché non si ha come innaffiare l’erba che poi diventerà fieno. Danno e beffa di una terra, la Sicilia, che come diceva Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo, dove tutto cambia perché nulla cambi. Nulla, in questa terra, negli ultimi anni è cambiato nonostante proclami e annunci.
int SALVATORE COCO
Allevatore