Troina, Gagliano, Nicosia, Cerami e Sperlinga: sono solo questi i 5 comuni dell’ennese che dal 15 novembre – e fino al 31 gennaio 2025 -riceveranno l’acqua prelevata dalla diga Ancipa, comuni scelti poiché non posseggono alcuna fonte propria alternativa. Per tutti gli altri comuni della provincia di Enna si procederà all’ulteriore drastica restrizione con l’ausilio di fonti proprie.
Come si legge in una nota diffusa da Acquaenna, per Enna e Calascibetta, unici due attualmente dipendenti dal sistema Ancipa oltre ai cinque già citati, si potrà sopperire grazie agli interventi di mitigazione della crisi idrica proposti e messi in atto dal gestore, in accordo con l’ATI di Enna e approvati dalla Cabina di regia, evitando così modifiche peggiorative all’attuale turnazione dell’erogazione idrica.
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Intanto il sindaco di Enna Maurizio Dipietro ha annunciato che solo un pozzo su 3, il Bannatelle 3, è pronto per essere utilizzato ed immesso nella rete idrica. Gli altri, il 2 ed il 5, non sono ancora operativi, per problematiche insorte negli scavi pare in via di risoluzione.
Anche utilizzando però questo pozzo, non si arriva ad avere l’acqua necessaria ed è per questo che il primo cittadino ennese volge l’attenzione verso la fonte di Leonforte che producendo un surplus di 8 litri al secondo sarà trasferito nella rete ennese. E poi c’è la questione della fonte di Leonforte per usi irrigui solo che per sfruttarla servirà un potalizzatore ma questo comporterà una tempistica più ampia.