TRAPANI - DIMISSIONI CROCE, “E’ CAPRO ESPIATORIO”

“Ferdinando Croce è un capro espiatorio per coprire le colpe dell’assessorato alla Salute, di Salvatore Iacolino e dell’allora assessore Giovanna Volo”. A parlare è il deputato regionale e leader di Controcorrente Ismaele La Vardera che ha preso parte all’audizione di Croce in VI commissione. Secondo La Vardera l’ex manager aveva avvisato della situazione degli arretrati degli esami istologici già a luglio 2024, scrivendo non solo all’ assessorato ma anche a tutte le Asp della Sicilia per chiedere aiuto”. “Ha cercato di fare tutti i concorsi per colmare le gravi carenze dell’anatomia patologica. “Schifani dovrebbe fare mea culpa per tutto quello che è successo all’interno dell’Asp di Trapani e rimuovere in primis Iacolino e poi dimettersi”, conclude. Anche per il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca. È evidente che il governo Schifani ha individuato in lui un capro espiatorio, addossandogli l’intera responsabilità di uno scandalo enorme. Torniamo a chiedere con forza la convocazione della famosa seduta d’aula dell’Ars sulla sanità che chiediamo da mesi. A commentare le dimissioni di Croce anche i deputati di Fratelli d’Italia all’Ars. «Sinceramente, troviamo allarmanti le tante e purtroppo vane richieste d’aiuto che Croce ha avanzato per sollecitare un supporto nello smaltimento dei ritardi nei referti istologici. Le dimissioni che oggi ha presentato costituiscono – aggiungono – non un passo indietro, ma quel doveroso balzo avanti verso una verità che tutti pretendiamo. Per i deputati regionale del Pd Dario Safina, Giovanni Burtone e il capogruppo all’Ars Michele Catanzaro, le dimissioni non chiudono nulla. Il sistema è al collasso. E se la politica non è in grado di assumersi le proprie responsabilità, allora è giusto che sia chiamata a risponderne davanti ai siciliani”. Per l’esponente di Fi e vicepresidente della Camera Giorgio Mulè: “Le dimissioni di Croce rappresentano la fine del primo capitolo di una bruttissima storia. Non c’è da gioirne o da esserne soddisfatti: era un atto dovuto nel nome del principio di responsabilità di chi è a capo di strutture pubbliche soprattutto sanitarie.