È un momento doloroso, che mai avrei immaginato di dover vivere alla guida della nostra comunità. Il sindaco di Paternò, Nino naso, dopo la decisione dello scioglimento del comune per mafia, ha chiarito che vuole parlare con il cuore in mano ai cittadini che gli hanno dato fiducia. Esprime amarezza dopo la decadenza dalla carica di sindaco: NIno Naso ha scritto una nota per la stampa. Non metterà da oggi piede al comune, in attesa dell’insediamento dei commissari straordinari che dovranno sostiuire sindaco, giunta e consiglieri comunali per 18 mesi. In tutta la mia esperienza amministrativa – ha dichiarato il sindaco – ho servito la mia città con onestà, con rispetto per la legge e con un impegno totale per il bene comune. Non ho mai avuto, né ho ora, alcun legame con ambienti mafiosi o con qualunque forma di illegalità. Non guarderei negli occhi le mie figlie e i miei nipoti, tantomeno mia moglie. Chi mi conosce sa che la legalità è sempre stata per me un principio non negoziabile. Naso ha detto di volere accogliere il provvedimento con senso istituzionale, portando dentro la speranza che gli accertamenti possano presto restituire la verità e l’onore del lavoro svolto. il sindaco Nino Naso, l’ex assessore Turi Comis e l’amministratore Pietro Cirino, sono imputati per voto di scambio politico-mafioso, insieme agli esponenti della criminalità organizzata Vincenzo Morabito, uomo legato ai Laudani di Catania, e a un affiliato al clan, Natale Benvenga. Per il presidente dell’assemblea regionale siciliana, che è di paternò, gaeano galvagno, l’atto di scioglimento non è una sorpresa e ricorda che sa forza politica di opposizione in Comune siamo stati sempre molto perplessi sulla gestione della città negli ultimi anni. Contro glavagno e ignazio la russa, presidente del senato, punta il dito il pd chiedendo “cos’hanno fatto per difendere le istituzioni della città?”. Per il Pd, il sindaco di Paternò si sarebbe dovuto dimettere prima per liberare la città da questa accusa infamante, evitargli una lenta e logorante agonia, e consentire ai cittadini di scegliersi con libere elezioni un nuovo corso già a maggio 2025. Un atto di estrema gravità per Francesco Maria Salvatore Ciancitto, deputato di Fratelli d’Italia originario di Paternò, che colpisce un’intera comunità composta per la stragrande maggioranza da cittadini onesti, lavoratori e rispettosi delle istituzioni, che non meritavano di vedere la propria città finire in una situazione tanto drammatica”.
PATERNO' - ENTE SCIOLTO PER MAFIA, “MOMENTO DOLOROSO”
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