REGIONE SICILIA - LA ROCCA: “STO VALUTANDO AZIONI LEGALI”

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Non si placano le polemiche dopo le nomine nella sanità del governo regionale della settimana scorsa. Come si ricorderà, il partito della Meloni aveva manifestato la propria contrarietà alla riconferma di Salvatore Iacolino al vertice del dipartimento per la pianificazione strategica dell’assessorato alla Sanità, proponendo il nome di La Rocca, direttore del dipartimento ai Beni culturali, ma il governatore Renato Schifani aveva spinto proprio per la riconferma di Iacolino e il nome di La Rocca era stato messo da parte per un potenziale conflitto di interessi. Oggi il dirigente generale annuncia che sta valutando di avviare azioni giudiziarie a tutela della propria onorabilità. “Noto con dispiacere – dice – che continua un tentativo di delegittimazione della mia figura. La normativa anticorruzione prevede che laddove sussistano situazioni di potenziale conflitto di interesse il dirigente lo faccia presente all’amministrazione per essere eventualmente sostituito nella trattazione della pratica” continua La Rocca, che spiega quanto accadde cinque anni fa quando guidava proprio la pianificazione strategica. “Nel 2018 mio fratello assunse le funzioni di legale rappresentante di una struttura convenzionata e io lo feci presente attraverso le modalità previste dalla normativa chiedendo di essere sostituito – ricorda il dirigente generale – Della vicenda si occupò anche la commissione regionale antimafia presieduta da Claudio Fava dal quale fui audito, senza alcun addebito particolare avanzato nei miei confronti. Fu un eccesso di zelo, come chiarirà qualche anno più tardi il pubblico ministero nella conclusione della richiesta di archiviazione nei miei confronti in cui sostiene che non si configura in capo a La Rocca un conflitto di interessi”.

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