Ammonta a 50 milioni di euro il sequestro di beni eseguito dalla guardia di finanza di Caltanissetta su proposta formulata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta nei confronti Emanuele Catania imprenditore gelese storicamente attivo nel settore della pesca e della commercializzazione di prodotti ittici, anche su scala internazionale e condannato in via definitiva per associazione mafiosa per avere fatto parte sin dai primi degli anni ‘90 di cosa nostra operante a Gela e della famiglia Rinzivillo. Inizialmente CATANIA è stato assolto in primo grado dal Tribunale di Gela che ha restituito i beni sottoposti a sequestro penale. La Procura di Caltanissetta ha poi impugnato l’assoluzione dinnanzi alla Corte di Appello di Caltanissetta che lo ha riconosciuto colpevole del delitto di associazione di stampo mafioso, pronuncia confermata dalla Corte di Cassazione con sentenza del 15.2.2024. Il sequestro trae origine da accertamenti patrimoniali eseguiti su delega della Procura di Caltanissetta su 45 soggetti tra persone fisiche e giuridiche. Ricostruiti un imponente reticolo societario e familiare, una sperequazione redditi dichiarati e incremento patrimoniale nel periodo compreso tra il 1985 e il 2022. Sulla base degli elementi emersi risulta indubitabile l’interesse reciproco tra i RINZIVILLO ed Emanuele CATANIA , quest’ultimo imprenditore di successo nel settore ittico, di espandere i loro interessi nella sponda africana del Mediterraneo, nella conduzione dei rispettivi affari, curati di comune accordo. I beni sequestrati comprendono oltre 40 immobili, veicoli, conti correnti bancari, quote societarie, unità navali e compendi aziendali, con sedi e ramificazioni operative in Italia e Marocco.
CALTANISSETTA - MAXI SEQUESTRO DI BENI PER 50 MLN DI EURO
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