ARS - NELLA CRISI CI VA DI MEZZO L’EDITORIA

di Viviana Sammito
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Il Fondo per l’Editoria è stato affossato per la seconda volta all’ARS con il voto segreto: Maggioranza e Opposizione a Muro Contro Muro sul Futuro dell’Informazione Siciliana: Il provvedimento, che mirava a sostenere le testate giornalistiche e librarie con uno stanziamento complessivo di 4 milioni di euro, è diventato il simbolo della profonda crisi politica e dell’uso disinvolto del voto segreto a Sala d’Ercole. La misura di sostegno, promossa dal Governo regionale, aveva l’obiettivo di destinare finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto alle aziende editoriali attive in Sicilia, prevedendo criteri rigorosi come l’impiego di almeno due giornalisti contrattualizzati. La prima bocciatura è avvenuta ad agosto 2025, durante l’esame della Manovra ter, con un risultato di 37 voti contrari contro 30 favorevoli, ottenuto con il voto segreto richiesto dalle opposizioni. Nonostante il Presidente della Regione, Renato Schifani, avesse assicurato di riproporre la norma, la stessa sorte si è ripetuta La Federazione Editori Digitali (FED) indignata ha definito la soppressione della norma un “atto irresponsabile e indecente”. Secondo la FED, questa decisione, frutto di un emendamento del Movimento 5 Stelle sostenuto da una parte della stessa maggioranza, indebolisce l’intero sistema dell’informazione e “nega ai cittadini il diritto a un’informazione libera e di qualità”. L’associazione ha puntato il dito in particolare contro l’uso del voto segreto, che ha permesso a molti deputati di “nascondere la propria incoerenza politica”. Nonostante la delusione, la FED ha ribadito il proprio impegno a proseguire il lavoro. L’associazione ha specificato di non richiedere semplici “fondi per le imprese editoriali”, ma veri e propri investimenti per alimentare la cultura dell’informazione. L’onorevole Vincenzo Figuccia, deputato questore della Lega all’Ars, ha parlato di “sterile ostruzionismo” e “contrapposizione ideologica” che hanno affossato un’occasione mancata per la tutela dei giornalisti e delle aziende editoriali.
La fase finale della Manovra Quater è stata caratterizzata da un’aspra conflittualità in aula, con la formazione di una “maggioranza inedita” di fatto contro il Governo, composta da Fratelli d’Italia, Mpa, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico che hanno votato in modo trasversale su diversi articoli. i deputati di Forza Italia, Democrazia Cristiana e Lega hanno abbandonato l’Aula sotto l’indicazione del Presidente Schifani. Pertanto, l’affossamento definitivo del Fondo per l’Editoria nella Manovra Quater è stato causato da una profonda crisi politica e dalla conseguente rottura della maggioranza che ha impedito l’approvazione del provvedimento nel suo complesso.

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