“Le aziende sono andate avanti sino a oggi con le riserve che avevano, ma adesso invasi e laghi sono praticamente prosciugati”, La soluzione è comprare l’acqua. “Lo abbiamo fatto più volte perché non possiamo lasciare gli animali senza bere”. E’ l’ennesimo grido di allarme che arriva da Coldiretti Sicilia, nell’isola assettata le cisterne private continuano a viaggiare. “Basta pagare e arriva la cisterna. Non so se sia il caso, vista la gravissima emergenza che viviamo, di pensare a requisizioni”. In provincia di Caltanissetta le aziende di medie dimensioni – la maggioranza – con stalle da 40-60 bovini e un centinaio di ovicaprini sono circa 200. “Poi ci sono quelle anche con 300 capi”, continua coldiretti , spiegando che “con una cisterna da 10mila litri fai due/tre giorni e il costo medio è di 150-250 euro a cisterna”. “Ogni azienda zootecnica spende almeno 500 euro a settimana per l’acqua. Un costo insostenibile, anche perché sono imprese che non hanno prodotto nulla”.
“Le misure annunciate da Schifani sono di ampio respiro, un piano per la crisi idrica regionale che deve ‘atterrare’ su territori. Aspettiamo di conoscere le fasi operative, è ora che si cominci a elaborare un vero progetto per l’acqua in Sicilia, con i Consorzi di bonifica commissariati da 30 anni. Nel frattempo, però, dobbiamo dare da bere agli animali, è un’emergenza che va gestita adesso. Non c’è più tempo. Bisogna trovare le soluzioni per reperire l’acqua e i mezzi per intensificare le forniture di soccorso. Alla politica chiediamo che i Consorzi di bonifica siano affiancati dalle Consulte dei produttori agricoli, serve sedersi a un tavolo e fare strategia insieme. Noi non ci arrendiamo e faremo di tutto perché non si disperda il patrimonio zootecnico siciliano che è una ricchezza”, conclude il direttore di Coldiretti Caltanissetta.
anche la politica scende in campo, Mario Giambona viceapogruppo del PD all’ARs dichiara “Schifani, piuttosto che stanziare somme ridicole per una crisi che sta determinando effetti economici e sociali senza precedenti , dovrebbe chiedere aiuto al cosiddetto governo nazionale amico e chiedere risorse consistenti, attivando il fondo nazionale di solidarietà, sconti e agevolazioni fiscali e moratoria per i debiti.