SICCITA' - REGIONE AL LAVORO CONTRO NUOVE EMERGENZE

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Più acqua convogliata nell’invaso di Scanzano, nel Palermitano, e nella condotta Landro-Lago Arancio, nell’Agrigentino, grazie alle attività messe in campo dalla Regione Siciliana. «Proseguono – sottolinea il presidente Renato Schifani – gli interventi pianificati dalla cabina di regia per l’emergenza idrica che ho voluto costituire per dare risposta alle criticità delle infrastrutture idriche nell’Isola. Gli interventi realizzati in questi due comprensori, in pochi mesi, evidenziano quanto sia essenziale la manutenzione degli impianti affinché le strutture esistenti siano riportate in efficienza, non si perda acqua e si ottenga maggiore capacità da destinare a usi potabili o irrigui». In dettaglio, nel Palermitano sono stati effettuati interventi di pulizia del canale allacciante della traversa “Catagnano”, affluente del bacino secondario dell’invaso Scanzano, nel territorio di Monreale. Le opere progettate comportano una spesa complessiva di 1 milione di euro. Le attività di svuotamento e pulizia dai detriti sono già state completate a dicembre. In attesa di dare esecuzione alle altre opere previste (ripristino strutturale di alcuni tratti del canale, fornitura e collocazione di nuove traverse in acciaio, realizzazione di alcuni tratti di gabbionate) su richiesta del dipartimento regionale Acqua e rifiuti, a gennaio sono state aperte le paratoie sulla presa Catagnano, consentendo di convogliare notevoli quantitativi di acqua all’invaso Scanzano, grazie alle piogge della stagione invernale. Nell’Agrigentino, i lavori di rifunzionalizzazione della traversa Landro, per la riattivazione del sistema di adduzione del lago Arancio, sono stati avviati a gennaio e si concluderanno a maggio, ma sono stati già completati per l’80 per cento. Il progetto prevede interventi per un importo di 320 mila euro. Ad oggi sono stati ripristinati i meccanismi idraulici, effettuata la pulizia di alcuni tratti dei torrenti Landro, San Giacomo e dei Mulini, e sono state effettuate riparazioni di diversi tratti della condotta. È così stato possibile attivare le traverse e immettere acqua nella condotta con una portata di circa 200 litri al secondo, evitando di farla defluire verso il mare.

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