ATTUAZIONE LEGGI - RICHIAMO DI SCHIFANI AGLI ASSESSORI

di Veronica Puglisi
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Forte richiamo del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, agli assessori del governo regionale affinché intervengano subito contro “l’inaccettabile ritardo” che di frequente si registra “nell’adozione dei provvedimenti attuativi delle leggi”. E’ quanto riporta una nota della regione siciliana che nero su bianco invita gli esponenti della giunta regionale ad accelerare l’operato per salvaguardare sistema produttivo del paese. Il ritardo è Una circostanza che – sottolinea Schifani – è causa di “nocumento per i cittadini e, in molti casi, rallenta l’efficacia delle norme per lo sviluppo e l’economia” della Sicilia. Per queste ragioni, il presidente ha esplicitamente invitato tutte le strutture regionali ad attenersi al “rigoroso rispetto dei termini previsti” dalle leggi, operando quando possibile anche con anticipo, e, nel caso in cui questi non fossero espliciti, “a considerare un termine massimo di trenta giorni”. In caso contrario, si procederà con lo strumento dell’avocazione. Nella stessa comunicazione, inoltre, Schifani ha chiesto agli assessori di approfondire i contenuti della Relazione della Corte dei Conti, sezione di controllo per la Regione Siciliana, in merito al sistema dei controlli interni e sui controlli negli anni 2022-2023 e di “attivare ogni iniziativa utile” per superare definitivamente le criticità rilevate dalla magistratura contabile. Intanto questa mattina, in relazione all’iter intrapreso nell’ ambito della proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera, la Conferenza permanente per la programmazione sanitaria ha espresso, a maggioranza, parere favorevole. L’organismo si è riunito nella sede dell’assessorato della Salute. A fronte delle osservazioni avanzate dall’Anci sulla necessità di una maggiore integrazione con il territorio, l’assessore Daniela Faraoni ha assicurato che proprio le strutture intermedie avranno un ruolo di primo piano. «Nel corso dell’incontro di oggi – dice Faraoni – ho ribadito che, porteremo ancora avanti quel percorso, già avviato, che si fonda su un sempre più stretto collegamento tra la rete ospedaliera e il territorio. Strutture come le case di comunità possono infatti facilitare, nel perimetro delle funzioni per le quali sono state pensate, l’accesso alle cure e, allo stesso tempo, ottimizzare le attività dei pronto soccorso evitando il ricorso a questi presidi quando è possibile soddisfare i bisogni a livello territoriale».

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