PONTE SULLO STRETTO - SALVINI: “MASSIMI CONTROLLI ANTIMAFIA”

di Katjuscia Carpentieri
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“Sarà un’opera importante, non mancheranno le difficoltà, ma ci siamo e da ministro sono orgoglioso di poter unire la Sicilia all’Italia e al resto d’Europa”. A dirlo è il vice premier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini al termine dell’incontro, in prefettura a Messina, con autorità, istituzioni, associazioni e sindacati sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto. fra Sicilia e Calabria abbiamo cantieri finanziati aperti per 40 miliardi quindi c’è uno sforzo del mio ministero e del governo che non ha precedenti.
“L’apertura dei cantieri del Ponte è prevista in estate ha detto ancora Salvini manca un ultimo passaggio: l’approvazione del Cipess del progetto definitivo e poi ci sarà il lavoro. L’incontro che ho fatto stamattina con le istituzioni che indagano è stato fatto per prevenire qualsiasi infiltrazione mafiosa,
aumenteremo i controlli: ci sono contatti in corso con il ministero dell’Interno che se ne fa carico perché vogliamo aiutare le Prefetture a fare ancora di più rispetto al gran lavoro che già fanno. L’obiettivo è cercare di prevenire qualsiasi tipo di malaffare”.
Al termine della riunione in Prefettura a Messina il sindaco Federico Basile ha dichiarato “Messina deve farsi trovare pronta all’inizio dei lavori per il ponte sullo Stretto. Abbiamo già attivato un anno fa un tavolo permanente con tutti gli organi professionali che stanno continuando a lavorare.
e non mancano le critiche dei partiti che sono contro la realizzazione del ponte sullo stretto. angelo Bonelli deputato di alleanza verdi e sinistra dichiara “Nei documenti ufficiali degli espropri per il Ponte compaiono nomi legati alla storia di Cosa Nostra e della ‘Ndrangheta. Il 4 aprile 2024 l’amministratore delegato della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, aveva promesso un protocollo di legalità per evitare esattamente questi rischi. A oggi, maggio 2025, quel protocollo non esiste ancora. Salvini oggi a Messina non ha detto — e quindi non ha spiegato continua Bonelli — perché ha scippato 3 miliardi di euro alla Sicilia, inizialmente destinati alla messa in sicurezza degli edifici, alla rigenerazione urbana e alla realizzazione di ferrovie, per trasferirli a opere in Liguria e Veneto.

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