SCUOLA - SIT-IN, “NO ALL’IMMIGRAZIONE FORZATA”

di Katjuscia Carpentieri
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Studenti siciliani in piazza questa mattina a protestare contro il nuovo DDL sicurezza che inasprisce le pene soprattutto in caso di rivolta nelle carceri o per chi occupa un’abitazione sfitta nonché per chi blocca individualmente una strada o una ferrovia, soprattutto se l’azione viene commessa in modo collettivo. Accanto agli studi anche diverse associazioni tra cui Nun si parti e Questa è la mia terra e la Cgil Sicilia
“Il contrasto all’emigrazione forzata è decisamente un tema su cui i governi nazionale e regionale si stanno impegnando poco – spiega Fiamma Bellia del coordinamento studentesco -.
Non possiamo accettare di essere costretti ad andare via per garantirci un futuro: bisogna invertire la rotta e costruire le condizioni, a partire dalle scuole, dalle università e dai luoghi di lavoro, affinché la scelta di restare diventi un’opzione concreta per noi giovani”.
“L’unica sicurezza che rivendichiamo è quella di poter costruire un futuro nella nostra terra – continua Fiamma Bellia-.
In piazza, al fianco degli studenti, come detto anche la Cgil Sicilia. “Sosteniamo i giovani e le giovani che oggi si mobilitano per la rivendicazione dei propri diritti – afferma Gabriella Messina della segreteria regionale -. Loro sono il futuro della Sicilia. Ma garantire il diritto a scegliere di restare, significa garantire il diritto allo studio e a un lavoro di qualità, il diritto a una giusta retribuzione, garantire politiche abitative, infrastrutturali e a trasporti pubblici efficienti. È possibile immaginare qui un futuro solo se ascoltiamo la voce dei giovani; ma ci sembra che la Regione Siciliana si stia muovendo in direzione diversa, avendo pure già approvato il piano triennale sulle politiche giovanili senza coinvolgerli”

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