RAGUSA - TRIBUNALE SOSPENDE FERMO SEA WATCH 5

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Praticamente allo scadere dei 20 giorni, il Tribunale di Ragusa ha sospeso il fermo amministrativo della nave Sea-Watch 5 non riconoscendo l’illecito contestato dalle autorità italiane. La nave, come si ricorderà, era stata raggiunta dal provvedimento lo scorso 9 marzo nel porto di Pozzallo, ma ha scontato il periodo di stop nel porto di Augusta. “Il giudice – specifica l’ong – ha preso in analisi le prove presentate da Sea-Watch concentrandosi sull’accusa mossa dalle autorità italiane secondo cui la nave avrebbe disatteso le indicazioni della guardia costiera libica. A sostegno di questa accusa, l’Avvocatura di Stato ha sostenuto di avere ricevuto prove documentali da parte di Frontex. Tali prove, tuttavia, non sono state presentate alla Corte da parte dell’Avvocatura ed erano prive di fondamento”. Secondo quanto ricostruito dal giudice in questa fase preliminare del procedimento, la Sea-Watch 5 “non può quindi essere accusata di avere ignorato le indicazioni ricevute. La presenza della nave, viene inoltre riconosciuto, non ha creato situazioni di pericolo”. “La decisione della Corte di Ragusa – dicono dalla Sea Watch – mostra nuovamente l’inesistenza delle accuse che vengono di volta in volta rivolte alle navi Ong, con l’unico scopo di bloccarle in porto. La legge Piantedosi che criminalizza l’operato delle navi delle organizzazioni non governative con accuse strumentali, sta venendo pian piano demolita dalla magistratura. Ma mentre i giudici italiani sono costretti a riparare, di provvedimento in provvedimento, i danni creati da questa legge, – conclude la ong – le navi rimangono bloccate in porto e in mare si continua a morire”.

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