Eni Versalis, sindacati e il ministro alle imprese ed al made in italy, Adolfo Urso, sono seduti attorno ad un tavolo ascoltando le preoccupazioni, le ragioni e le soluzioni prospettate dalla regione puglia che in tutti i modi sta tentando di difendere i posti di lavoro a rischio con la chiusura degli ultimi due impianti di cracking a Priolo e Brindisi che producono i prodotti della chimica di base in Italia ma quando il ministro chiama la regione siciliana il collegamento da remoto è muto: nessuno nè il presidente, nè l’assessore, nè un dirigente è presente al tavolo a difesa della produttività e del lavoro mentre ci sono famiglie che non riescono a dormire la notte.
il ministro urso ha accolto positivamente la riconversione annunciata da eni ma”Vorremmo capire l’atteggiamento che il governo porrà in essere rispetto al piano di riconversione presentato da Versalis che avrà ricadute importanti sulla filiera della chimica di base del Paese”. Lo ha detto Daniela Piras, segretaria generale della Uiltec nazionale. la cisl ha chiesto certezze sugli investimenti di Eni e sulla loro tempistica, compresi gli switch, i livelli occupazionali, sia per il diretto che per l’indotto. Abbiamo bisogno di capire le sorti di Ragusa, che non può perdere la sua vocazione industriale. Per il segrtetraio della cgils icilia alfio mannino l’incontro al ministero è stato deludente. p